Voci a confronto
Dieci anni di reclusione per riduzione e mantenimento in servitù. Questa la pena inflitta dalla corte d’assise del tribunale penale di Roma a Loredana Muzzi e Massimo Lignelli, colpevoli di aver lungamente approfittato dei problemi psichici delle loro vittime, una donna e suo figlio – presi successivamente in cura dalla Deputazione ebraica di assistenza. I coniugi Lignelli, racconta il Messaggero, li avevano infatti costretti a vivere in condizioni abitative e igieniche precarie, si erano impossessati delle loro pensioni di invalidità e li avevano convinti a chiedere l’elemosina tra le vie della capitale. A far scattare le indagini numerose segnalazioni di esponenti della comunità ebraica romana.
A Varsavia, come riporta Repubblica, ebrei polacchi divisi sull’apertura di un memoriale antistante al nascituro museo ebraico, il più grande d’Europa. Nel memoriale saranno ricordati i Giusti locali. “Non è il posto giusto né il momento giusto, ora in quel luogo della rivolta e della sofferenza parliamo del dolore degli ebrei, non dell’eroismo polacco”, si legge in una lettera aperta del Centro polacco di ricerche sulla Shoah dell’Accademia delle scienze. Konstanty Gebert, tra i protagonisti della rivoluzione di Solidarnosc, non è d’accordo: “Se minimizziamo l’eroismo polacco – si chiede – come possiamo aspettarci che i polacchi accettino i lati bui della loro Storia?”.
Aldo Baquis, sulla Stampa, parla del doppio attacco missilistico che ha colpito, fortunatamente senza vittime, la località turistica di Eilat. E mentre l’asse contro il terrorismo tra Israele ed Egitto si rafforza, il sistema di difesa Iron Dome mostra alcune falle. “Ieri – spiega Baquis – questo sistema ha deluso due volte: le sirene di allarme sono risuonate in lieve ritardo e i Grad dei salafiti non sono stati intercettati”.
“Per i tedeschi siamo i nuovi ebrei”. Titola così Libero in riferimento alla nuova violenta polemica lanciata dal quotidiano Der Spiegel. L’accusa imputata all’Italia e ad altri paesi UE? “Le nazioni in crisi nascondono le ricchezze”.
Sempre Libero, con un articolo a tinte durissime, torna sulla polemica storiografica che in queste ore ha investito la memoria di Primo Levi con l’uscita di “Partigia” (Mondadori). “Continua il massacro di Sergio Luzzatto, accusato di revisionismo – si legge – per aver raccontato l’uccisione di due ragazzi da parte della banda dello scrittore. Di cui Repubblica falsifica persino le parole”.
Sul Corriere, dorso milanese, un’anticipazione del convegno che questa sera renderà omaggio alla figura di Gino Neppi, “medico ebreo ai tempi delle leggi razziste”. Presenta e modera l’incontro il consigliere UCEI Giorgio Mortara.
(18 aprile 2013)