Rita Levi Montalcini brilla al Brainforum

“Una Rita che non si spenge”. Il chimico israeliano Aaron Ciechanover, Premio Nobel nel 2004, parte dall’indimenticabile vignetta regalata da Emilio Giannelli a Pagine Ebraiche all’indomani della scomparsa per sviluppare un ragionamento che approfondisce il rapporto della collega e amica di lunga data Rita Levi Montalcini con le proprie origini ebraiche. Occasione dell’intervento, accolto dagli applausi del folto pubblico accorso al Tempio di Adriano, la maratona di testimonianze organizzate su impulso di Brainforum e sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica nel 104esimo anniversario della nascita della scienziata torinese. Tra le realtà promotrici dell’evento due prestigiose università israeliane: Università ebraica di Gerusalemme e Technion. Dirette in streaming su decine di giornali e siti web tra cui il portale dell’ebraismo italiano www.moked.it. Introducendo l’incontro Viviana Kasam, anima di Brainforum, racconta le emozioni e le sfide dell’iniziativa soffermandosi in particolare sui passi da gigante che grazie alla rete è stato possibile fare sul piano della ricerca scientifica e negli studi dedicati al cervello in cui la Montalcini è stata assoluta protagonista.
Molte le iniziative che in questi giorni ne celebrano l’impegno in campo professionale ma anche come testimonial e promotrice di iniziative di solidarietà che hanno lasciato il segno. Tra gli appuntamenti più densi l’omaggio che l’ambasciata italiana a Madrid ha voluto renderle a cinque anni dal conferimento della laurea honoris causa da parte dell’Università Complutense. Accolta dall’ambasciatore Pietro Sebastiani, la nipote Piera Levi Montalcini ha sottolineato l’importanza di dare vita a progetti collegiali e concreti. “Se ogni volta che la ricordiamo saremo in grado di legare all’evento un fatto specifico, sia esso il riperimento di fondi per la ricerca, il sostegno alle donne africane o un aiuto ai nostri giovani – ha affermato – allora potremo dire di aver agito nel solco da lei tracciato in tutta la sua esistenza. La zia guardava sempre al futuro, questo deve essere il nostro stimolo più forte”.

Adam Smulevich – twitter @asmulevichmoked

(23 aprile 2013)