Terremoto – Porte aperte per la scuola della speranza ricostruita con la raccolta dell’Otto per Mille UCEI
“Grazie per averci ricostruito il futuro”. È commosso il sindaco Fernando Ferioli al momento di ringraziare quanti – enti, associazioni, privati cittadini – hanno permesso la ricostruzione della scuola Elvira Castelfranchi di Finale Emilia. Un luogo simbolo del sisma che ha colpito il Centro Italia la scorsa primavera e che torna a vivere grazie al contributo dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, delle Comunità territoriali (Modena e Parma) e dell’Adei Wizo. Ad essere destinata una quota dei fondi della raccolta dell’Otto per Mille specificamente rivolta alla realizzazione della nuova biblioteca nel nome di un’insegnante, l’ebrea finalese Elvira Castelfranchi, che ancora oggi popola la memoria cittadina a quasi 70 anni dalla scomparsa.
L’abbraccio tra dirigenti scolastici e donatori nel corso di una cerimonia pubblica svoltasi questa mattina nel cortile dell’istituto. In rappresentanza dell’Unione il consigliere Giorgio Mortara, investito della missione di seguire le comunità colpite dal sisma già nel passato esecutivo. Al suo fianco il presidente dell’Adei Wizo Ester Silvana Israel, il presidente della Comunità ebraica di Modena Sandra Eckert e il rabbino capo rav Beniamino Goldstein. Sul palco Mortara è accompagnato da Chiara Iepschy, pronipote della maestra Castelfranchi.
“Nel Pirkè Avot, le massime dei padri – afferma – si dice che lo studio della Torah è bene sia accompagnato dal giusto comportamento sociale. Il che significa rispondere alle necessità di questo genere in tutti gli aspetti sia all’interno che all’esterno della Comunità. È quindi motivo di felicità essere qua oggi per dare un nuovo segnale alla rinascita della vita culturale e civile di Finale”. Sviluppata su impulso delle Comunità territoriali in collaborazione con Maria Pia Balboni, esperta di storia ebraica locale, la decisione di destinare i fondi dell’Otto per Mille alla Castelfranchi è stata immediatamente accolta dall’UCEI. Si è voluto privilegiare la scuola, ha proseguito Mortara, “in virtù della grande importanza attribuita allo studio nel mondo ebraico”.
“Oggi è una giornata speciale – ha spiegato il dirigente scolastico, Rossella Rossi – l’occasione per ringraziare chi ci ha aiutato e sostenuto. Una giornata sempilce, concreta ed essenziale. Come la gente di queste parti”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(28 aprile 2013)