Voci a confronto

Un messaggio simultaneo di pace che corre da Roma ad Assisi fino a Gerusalemme. Questa la fotografia che Lisa Billig fa degli avvenimenti delle ultime ore relativamente ai rapporti tra Stato di Israele e Santa Sede. Momento centrale l’incontro tra papa Francesco e Peres in Vaticano e la consegna a quest’ultimo della cittadinanza onoraria del comune franscescano per l’impegno profuso nel dialogo tra i popoli e nel processo di pace mediorientale. Ma anche la contemporanea commissione bilaterale svoltasi in Israele con la partecipazione dei vertici ecclesiastici e del rabbinato locale. Tra i relatori di parte ebraica l’ex presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Amos Luzzatto.
Duplice attentato di Boston: altri tre sospetti sono stati fermati nell’ambito delle indagini. Secondo fonti della Cnn, si legge su Repubblica i tre sospetti sarebbero tutti studenti, arrestati con l’accusa di false dichiarazioni agli investigatori e di cospirazione e ostruzione alla giustizia. Due di loro sono di origine kazaka e residenti a New Bedford, nel Massachusetts, e sarebbero compagni di college di Dzokhar Tsarnaev, mentre il terzo è un cittadino statunitense di 19 anni, Robel Phillipos, accusato di aver mentito alle autorità.
In Siria rarissima apparizione in pubblico per il presidente Bashar Al Assad (l’ultima era stata il 20 marzo) Il rais, scrive il Messaggero citando la televisione di Stato, ha visitato una centrale elettrica nel centro di Damasco – sconvolto nelle scorse ore da un nuovo terribile attentato – in occasione delle celebrazioni del primo maggio. Nelle immagini diffuse sul piccolo schermo è ripreso mentre parla e stringe la mano ad alcuni lavoratori. Nei campi profughi intanto è emergenza umanitaria. Fra le maggiori criticità del campo di Za’atari, in Giordania, l’impatto che due anni di conflitto stanno avendo sulle risorse idriche e sulle strutture igienico-sanitarie. “Sopratutto – spiega la Oxman – per l’effetto domino che ciò produce sulla salute delle persone e il rischio di malattie.”
Sulla Stampa un’anticipazione del prossimo festival di musica internazionale Plug Fest che avrà luogo nel deserto di Giuda dal 9 al 14 maggio. Musica di qualità e straordinarie emozioni paesaggistiche. “Un caldo soffocante – scrive Livia Fabietti – un paesaggio arido dipinto dalle sfumature dell’oro della sua sabbia che brilla giocando con intensità e luminosità dei più roventi raggi del sole. L’aspetto del deserto di Giuda, nonostante si presenti così ostile, ha comunque il suo fascino, quello di un luogo dal sapore storico là dove un pulsare di emozioni e suggestioni invadono l’animo di chiunque si appresti a calpestarne lo spazio”.
Da astro nascente a paria: è il destino di un giovane estremista di destra ungherese che dopo aver bruciato molte tappe all’interno del partito razzista e xenofobo Jobbik ha scoperto di avere entrambi i nonni materni ebrei. Una notizia che è diventata rapidamente di dominio pubblico. Da quel momento l’inizio del declino e la richiesta, da parte dei vertici di Jobbik, di abbandonare il proprio seggio al Parlamento europeo.

(2 maggio 2013)