Qui Milano – La sfida del pluralismo culturale
Quali sfide per le società europee di fronte al multiculturalismo e al mondo che cambia? Quali le prospettive di dialogo e di crescita insite nella moltiplicazione dei gruppi di minoranza e di confessioni religiose differenti? Questi alcuni dei quesiti alla base dell’incontro “Le sfide del pluralismo culturale di fronte all’Europa – Democrazia e cittadinanza nel mondo delle differenze” organizzato a Palazzo Morando dall’Associazione Reset-Doc nell’ambito del ciclo di incontri “Parole e idee per un mondo plurale: lessico interculturale” a cura del direttore Giancarlo Bosetti e patrocinato dal Comune di Milano.
“In Italia siamo abituati a discutere di integrazione, di politiche sulla cittadinanza, di rapporti con le minoranze, secondo schemi predefiniti e superficiali, quasi come si trattasse di una questione di tifo. Se guardiamo all’estero, ci accorgiamo che invece questi sono temi che richiedono innanzitutto una visione, al di là dell’appartenenza politica” ha spiegato il consigliere della Comunità di Milano Daniele Nahum, che ha moderato l’incontro cui hanno partecipato Michel Wieviorka della Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e Marina Calloni dell’Università di Milano Bicocca.
Tanti gli spunti di riflessione offerti al pubblico, dalla opportunità o meno di distinguere il tema del multiculturalismo più strettamente legato all’origine geografica da quello di matrice religiosa alla ipotesi di riforma delle legge sulla cittadinanza tra modello ius sanguinis e modello ius soli, dall’importanza di non lasciare sole le minoranza a combattere per i propri diritti alle politiche implementate in Gran Bretagna e Germania, con la proiezione di due video interviste a David Cameron e Angela Merkel. Una riflessione infine sulla nomina del primo ministro di colore della Repubblica italiana proprio all’Integrazione e sulla valenza che la scelta di Cecile Kyenge (nell’immagine) assume in termini simbolici, ma anche pratici.
(8 maggio 2013)