…fiamme
Ho apprezzato che Radio 3, venerdì scorso, 10 maggio, abbia dedicato un’intera giornata all’anniversario del rogo dei libri avvenuto nella Germania nazista ottanta anni fa. Quella scena parla al nostro ora, qui, in Italia, più di quanto non si creda. Non si bruciano libri, certamente. Ma la pratica di azzerare il volto delle donne con l’uso dell’acido non costituisce più un caso isolato e a me non pare che questo gesto sia meno preoccupante del possibile falò di libri. Anche perché se è vero come scriveva Heine, che“laddove si danno alle fiamme i libri, si finisce per bruciare anche gli esseri umani”, bisogna dire che siamo già passati alla seconda fase. Non conforta. In comune con la scena del 1933 c’è il silenzio. Anche questo non conforta.
David Bidussa, storico sociale delle idee
(12 maggio 2013)