Qui Genova – Jakob Finci, l’eroe normale
“Un eroe normale. Un uomo dalle enormi qualità che vogliamo celebrare per l’assistenza data a migliaia di cittadini durante la guerra ma anche per l’impegno, sempre attuale, finalizzato alla riappacificazione delle diverse anime e identità della regione”. Così il presidente del Centro culturale Primo Levi di Genova, Piero Dello Strologo, nel consegnare il Premio Levi 2013 al filantropo Jakob Finci, presidente degli ebrei bosniaci e tra i principali artefice del salvataggio di moltissime persone di ogni etnia, cultura e religione durante l’assedio di Sarajevo. La premiazione a Palazzo Ducale, con Finci – anima dell’associazione La Benevolencija – che succede nell’albo del prestigioso riconoscimento a personalità del calibro Shimon Peres, Willy Brandt, Nadine Gordimer, è arrivata poche ore dopo l’inaugurazione di due importanti mostre al museo ebraico: l’esposizione di una serie di tavole che riproducono fedelmente la trecentesca haggadah sefardita custodita nella capitale bosniaca (curata da Daniele Sulewic e Alberto Rizzerio, la mostra sarà visitabile fino al 14 giugno) e gli straordinari scatti di Edward Serotta che testimoniano la sofferenza della città sotto assedio e il contributo di Benevolencija per la dignità e la sicurezza dei suoi abitanti. Insieme a Dello Strologo, a rendere omaggio a Finci l’ambasciatore di Bosnia in Italia Nerkez Arifhodzic e il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna. “Come ci insegna Finci – ha affermato Gattegna – da questi terribili eventi dobbiamo saper trarre una lezione: dove c’è scarsa volontà di chiarire le contrapposizioni c’è conflitto; dove ci si sforza di guardare oltre le divergenze, ci sono pace, progresso, democrazia. Una lezione che in molti, tra i vincitori di questo premio, hanno applicato nella loro azione quotidiana contribuendo, tra le varie realizzazioni degne di essere celebrate, al risultato di un’Europa finalmente unita e senza conflitti al suo interno da molti anni”.