Qui Torino – Grossman e l’impossibile metabolizzazione del lutto
Quanto la letteratura israeliana sia sempre più amata e popolare è il Salone del Libro, ancora una volta, a darne efficace dimostrazione. Dopo il consenso tributato nel 2010 ad Amos Oz cui la giuria dei visitatori che ogni anno prendono d’assalto i padiglioni del Lingotto aveva assegnato il Premio come miglior autore contemporaneo, sono in migliaia gli appassionati ad attendere compostamente il proprio turno per ascoltare le parole di David Grossman, protagonista all’Auditorium di una straordinaria testimonianza che racchiude l’essenza stessa del suo essere scrittore e la difficile sfida di raccontare, nelle pagine di un libro, la sofferenza di un dolore interiore indicibile come la scomparsa del figlio. Tema che è centrale nel suo ultimo lavoro, Caduto fuori dal tempo (Mondadori, 2012), che proprio attorno a quel lutto impossibile da metabolizzare costruisce un formidabile intreccio tra romanzo e poesia che commuove. Nel fitto dialogo con Gian Luca Favetto, Grossman si lascia andare ad alcune considerazioni sul senso della vita e sulla capacità intrinseca alla scrittura di poter scoprire e viaggiare in mondi sconosciuti. “Questo libro – afferma – va contro il naturale istinto di protezione che è in ognuno di noi. Ho deciso di espormi. Al lutto, al dolore, alla paura. Un percorso cui sono arrivato nella consapevolezza di voler andare oltre quanto provato finora”.
Oggi intanto Grossman sarà a Cagliari per una due giorni densa di appuntamenti. Nell’occasione riceverà anche la cittadinanza del capoluogo sardo e un riconoscimento dalle mani di Alessandro Matta del locale Memoriale della Shoah.
(19 maggio 2013)