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Una stanza, della musica che risuona nello spazio e monitor in cui scorrono immagini di vita ebraica suddivise secondo le tre preghiere giornaliere: shachrit, minchà e arvit. Dopo Trieste, l’installazione A Jewish Opera di Davide Casali arriva anche a Venezia negli spazi messi a disposizione dal museo ebraico lagunare. Obiettivo del progetto artistico, che sarà prossimamente sulla scena anche a Siena e Firenze, mostrare come gli ebrei vivano la propria identità in rapporto costante con il mondo che li circonda evidenziano la “normalità” dell’agire quotidiano misto alla ritualità. Tra gli sponsor dell’iniziativa la Regione Friuli Venezia Giulia e CoopCulture.