Qui Torino – Il Salone del Libro cresce, 330 mila i visitatori

Grande soddisfazione ieri, alla chiusura della ventiseiesima edizione del Salone internazionale del Libro di Torino nonostante la stanchezza accumulata durante le intense giornate trascorse al Lingotto, quando sono stati annunciati i dati che permettono un primo bilancio. Era abbastanza evidente già dal giorno prima che né la crisi generale né l’avanzare dei libri elettronici avevano rallentato l’afflusso dei visitatori. Anche Pagine Ebraiche, presente per il quinto anno consecutivo ha distribuito migliaia di copie fra coloro che giravano fra gli stand cercando una presentazione, un editore, un libro, e i ragazzi impegnati a distribuire il giornale non hanno avuto un attimo di sosta. I risultati non stanno solo nei numeri, pur impressionanti, quanto nell’atmosfera generale, fatta dalle migliaia di persone, fra cui tantissimi giovani, che sin dal primo giorno hanno fatto la coda per partecipare agli incontri, assistere alle presentazioni, conoscere, vedere, e anche acquistare. I visitatori, rispetto alle edizioni precedenti, sono aumentati del 4 per cento, e a qualche ora dalla chiusura i biglietti staccati erano quasi 330mila, con un incredibile aumento del 20 per cento delle vendite rispetto allo scorso anno. Alla conferenza stampa di chiusura la soddisfazione era palpabile e il presidente della Fondazione per il libro Rolando Picchioni e il direttore del Salone Ernesto Ferrero, oltre a elencare i risultati raggiunti, hanno messo l’accento sulla capacità di collaborazione mostrata da tutti i soggetti coinvolti. E anche Piero Fassino, sindaco della città e presidente uscente del comitato di coordinamento della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura, ha dichiarato di vivere con estrema serenità la fine del suo mandato, certo che il Salone continuerà a crescere e ad avere successo. Soddisfatto anche Mario Caligiuri, presidente della Calabria, la regione ospite di questa edizione, che nel suo stand esponeva un antico e prezioso commentario di Rashì del 1475, il primo testo a caratteri ebraici mai stampato al mondo, e che ha visto un numerosissimo pubblico assistere all’incontro (LINK) organizzato domenica insieme all’UCEI. Anche la tavola rotonda (LINK) “L’ebraismo italiano tra proposte di lettura e percorsi di conoscenza” organizzata nella giornata di venerdì dalla redazione di Pagine Ebraiche ha avuto un pubblico numeroso e attento, così come molto interessati erano coloro che hanno visitato lo stand Giuntina, dove i risultati sono stati superiori alle aspettative. Stessa sensazione alla Zamorani, dove – come quasi tutte le piccole case editrici – già prima della chiusura tutti erano impegnati ritirare i libri e ri-arrotolare i grandi poster con l’alfabeto ebraico, uno dei segni distintivi e di sempre grande successo della casa editrice. Tra le novità annunciate per il 2014 un’altra soddisfazione di rilievo per gli organizzatori: la Frankfurter Buchmesse, la prima manifestazione libraria al mondo, ha deciso di essere presente ufficialmente con un proprio stand e un suo spazio espositivo a rimarcare, se mai fosse necessario, che al Salone del Libro di Torino è importante non solo essere presenti, ma partecipare con un proprio programma, offrendo contenuti e raccontandosi, cosa che anche quest’anno Pagine Ebraiche, il giornale dell’ebraismo italiano, non ha mancato di fare. Appuntamento dunque per il prossimo anno con la ventisettesima edizione del Salone e la sua identità ibrida, un poco fiera libraria, un po’ festival culturale, con l’augurio e la fiducia in risultati ancora migliori.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(21 maggio 2013)