…grillismo

Un’autorevole editorialista come Barbara Spinelli, da tempo attenta all’emergere delle pulsioni xenofobe e populiste che stanno affiancando la crisi economica, insiste nel denunciare la politica di austerity imposta dalla Troika, tratteggiando il parallelo con le politiche imposte alla Germania negli anni ’30 con l’esito che tutti sappiamo. In Italia, tutto ciò si traduce nell’atteggiamento ostile nei confronti del M5S, che, sostiene Spinelli, farebbe piuttosto da argine al malessere, impedendo l’emergere di partiti nazistoidi rinati un po’ ovunque. È la tesi dello stesso Beppe Grillo. A proposito, però, del rischio di evocare i fantasmi, tempo fa, mi capitò di sentire il leader di Forza Nuova Stefano Fiore dire che, fallito il grillismo, sarebbe toccato a loro, riconoscendo implicitamente quella continuità che intellettuali come Spinelli non sembrano rilevare. Un Grillo, dunque, che, piuttosto che fare da argine, farebbe da apripista ai populisti vari, già pronti a dire che riusciranno loro dove lui ha fallito. A me pare più adeguata la strategia della siepe che protegge un centro di valori, tenendo le fiamme a debita distanza. Se no c’è il rischio che tutto si bruci.

David Assael, ricercatore

(22 maggio 2013)