I malumori dello storico provocatore

In mancanza di meglio da copiaincollare, in difetto di veleni più intelligenti da mettere in circolazione, così, tanto per non perdere l’allenamento nell’esercizio di sporcare il lavoro altrui, esistono anche notiziari ebraici online che cercano la sintonia con i malumori dello storico Sergio Luzzatto, quello che inventò il caso giornalistico di “Pasque di sangue” e oggi enfatizza nell’operazione di “Partigia” le contraddizioni di Primo Levi. Il copiaincolla, corredato con immancabile arguzia da una spruzzatina di malevolenza, con la squallida tecnica di alterare a piacimento la titolazione di testi non propri, in questo caso serve a dare diffusione agli scritti che certo Paolo Bernardini (docente fra l’altro a Como, all’università Nazarbayev di Astana, in Kazakhstan e collaboratore di molti siti della destra culturale italiana) dedica a Luzzatto sul sito allestito da un ex direttore del quotidiano La Padania. “Il segreto brutto di Primo Levi e le pieghe della storia italiana”, titola la versione originale. “Il libro su Primo Levi stroncato senza averlo letto”, fa il verso da sotto la kippà il salace copiaincollista. Puerilità di cui sarebbe meglio tacere, ma in questo caso non si può, perché lo stesso Luzzatto, al Salone del Libro di Torino, ha accusato il giornale dell’ebraismo italiano Pagine Ebraiche di aver osato avanzare alcune perplessità nei confronti del suo libro, che come è noto, oltre a essere un testo di grande interesse, rappresenta anche una delle maggiori operazioni culturalcommerciali della stagione, prima ancora di averlo potuto leggere. Si tranquillizzi lo storico e si tranquillizzino i suoi compagni di strada. La redazione era in possesso del libro ben prima della sua uscita, chi ne ha parlato lo ha fatto con cognizione di causa.

gv

(23 maggio 2013)