Qui Trieste – State of the net. La complessità di un mondo che cambia
Complessità. Un universo che cambia e si evolve in fretta: è la realtà virtuale, ma anche il mondo reale che ne viene influenzato. Quali potenzialità e sfide siano insite nella rete e nella sua evoluzione sono stati gli interrogativi al centro del seminario The Jewish net organizzato dalla redazione del Portale dell’ebraismo italiano Moked e di Pagine Ebraiche nelle scorse settimane Torino, per riflettere sul rapporto tra web 2.0 e informazione ebraica. Domande che sono al centro in questi giorni della terza edizione della manifestazione State of the Net in corso a Trieste, organizzata da Paolo Valdemarin, esperto di comunicazione sul web, Sergio Maistrello, esperto di social media e dal giornalista Beniamino Pagliaro.
Sono centinaia le persone giunte da tutta Italia (e non solo) nella città giuliana per partecipare ai lavori. Tra i relatori, i rappresentanti delle più importanti realtà nel mondo del web nel 2013, da Facebook alla piattaforma di contenuti web Akamai, sui cui 132mila server gira il 30 per cento del traffico internet internazionale, e poi docenti, consulenti, autori e esperti di numerose società italiane e internazionali protagoniste nel mondo della comunicazione virtuale.
Un paese con 38 milioni di cittadini che accedono alla rete, quasi l’80 per cento di coloro compresi tra gli 11 e i 70 anni di età, e 23 milioni di profili Facebook attivi. Questa è la fotografia dell’Italia nel 2013 offerta dall’intervento di Vincenzo Cosenza, social media expert per la piattaforma di analisi Blogmeter, in apertura di State of the net. Un paese in cui le connessioni sono in crescita e soprattutto è in crescita il numero di cittadini che si connette attraverso smartphone e tablet piuttosto che attraverso pc. Tra le novità più interessanti, il trend che dimostra come gli italiani utilizzino sempre più i social network, soprattutto twitter, ma anche lo stesso Facebook, per commentare, dibattere e interagire su ciò che per decenni aveva già rappresentato l’argomento di conversazione quotidiano per eccellenza, i programmi televisivi. La palma nei primi mesi dell’anno è andata al Festival di Sanremo (con #Sanremo2013 che ha rappresentato, l’hashtag, cioè la parola chiave, più utilizzata su twitter in Italia), seguito a ruota dai talk show politici in prima serata. Al punto che la fascia oraria in cui in Italia si twitta di più è passata dall’ora tra le 18 e le 19, allo spazio 20-22.
Tra i momenti chiave della rassegna in corso nella location del Molo n. 4 di Trieste, la conversazione con il californiano Howard Rheingold, autore di libri e pubblicazioni scientifiche sulla realtà virtuale fin dagli anni ’80, docente a Berkeley e alla Stanford University e l’intervento del Fondatore di Slow Food Carlo Petrini.
Uno l’obiettivo fondamentale. Riflettere sul come la complessità delle relazioni negli anni Duemila possa essere gestita, per farsi trovare pronti a sfruttare quelle potenzialità e affrontare quelle sfide che lo stato della rete 2013 presenta.
Rossella Tercatin @rtercatinmoked
(31 maggio 2013)