Tea for Two – Il bat mitzvah di Micol
Il bat mitzvah. Ahh. Mentre scrivo le mie unghie sono laccate di smalto e mi compiaccio pensando che c’è voluto il bat mitzvah di mia sorella per rendermi ‘coquette’, come ama definire bonariamente mia nonna le ragazzine smorfiose. Quanti ricordi mi legano alla festa più emozionante che tocca in sorte alle dodicenni jewish princesses di tutto il mondo. Quanto ama l’ebraismo giocare con noi e prenderci un po’ in giro. A che età ha piazzato la gran festona nella quale devi essere al tuo meglio? A dodici anni. A dodici anni probabilmente indossi l’apparecchio, ti hanno appena informato della miopia da talpa che incombe e i pantaloni di Zara sono sempre troppo lunghi e troppo stretti. A dodici anni sogni che Zac Efron o chi per lui, entri durante la lezione e ti canti una serenata, molto probabilmente invece dovrai crogiolarti nelle simpatiche battute dei tuoi coetanei in piena insensibilità adolescenziale. “State forse scherzando? – vorresti urlare – non ho la minima intenzione di mettermi trini e merletti e rendermi ridicola!”. Poi succede il miracolo, indossi il tuo vestitone rosa, che più rosa non si può, ti fai acconciare la chioma di solito irta e scontrosa ed improvvisamente lo specchio si fa clemente. Per una giornata sei grande. Per una giornata non hai dodici anni, età ingrata. Puoi volteggiare, starnazzare un poco e ricevere doni senza sentirti una viziata come Richie Rich. Inizi a fare grandi progetti come quello di studiare il mandarino o diventare esperta in Dinim e volteggi, volteggi, volteggi, come in un telefilm della BBC. Nessuno tocchi il bat mitzvah, è uno dei momenti più soleggiati della vita dei mangiatori di merendine. E te, Micol, mia bellissima sorella bat mitzvah, bella anche dopo la mezzanotte, ricorda che non diventerai una zucca. Perché zucca non lo sei mai stata. Ricorda che sei una donna ebrea con un witz da capogiro che fa diventare rosso pure Woody Allen. Ricorda che anche se sei cresciuta e ti sai allacciare le scarpe da sola (ecco, su questo avrei qualcosa da ridire), potrai contare sempre su quel macello di sorella maggiore che ti ritrovi.
Mazal tov piccola, grande jewish princess.
Rachel Silvera, studentessa
(3 giugno 2013)