Qui Tel Aviv – Quando studiare può cambiare una vita
Il convegno dedicato a Rita Levi-Montalcini dall’ambasciata italiana in Israele che si è tenuto al Peres Center for Peace lo scorso lunedì è stato organizzato tenendo bene in mente quanto poco sarebbe piaciuto, alla grande neuro scienziata scomparsa da pochi mesi, sapere che si sarebbe trattato di una occasione di commemorazione e belle parole, senza obiettivi pratici. E in effetti le varie occasioni di incontro e di lavoro comune prima e dopo il convegno hanno permesso ai partecipanti di ragionare in termini molto concreti su come portare avanti non solo la ricerca ma anche quella tensione ideale ed etica che è forse la più grande eredità donataci da Rita Levi-Montalcini. Dal sostegno all’iniziativa portata avanti con grande competenza e coraggio da giovanissimi ricercatori all’università di Al Quds, alle occasioni di confronto fra i partecipanti al convegno, tutto è stato portato avanti nell’ottica di trovare delle risposte concrete alla molte richieste di supporto, di collaborazione, di sostegno alla ricerca che possono giovarsi del sostegno della Fondazione Rita Levi-Montalcini, dell’Associazione Levi-Montalcini, dell’EBRI (European Brain Research Institute), dove si porta avanti la ricerca. Al di là del valore enorme dei singoli interventi, è importante raccontare come poco dopo le presentazioni, già durante la prima sera trascorsa insieme, i discorsi fossero tutti al futuro, centrati sull’idea che non servono i ricordi e i fiori e le belle parole, perché solo le azioni concrete possono fare onore a una persona straordinaria come Rita Levi-Montalcini. Dopo l’affettuoso racconto di che persona fosse veramente – fatto da Piera Levi-Montalcini, Claudia De Benedetti e Francesca Levi Schaffer – sono stati Marina Bentivoglio, Ferdinando Rossi, Antonino Cattaneo, Alessandro Vercelli, John Nicholls e Fernando Ferroni a parlare di progetti concreti e di futuro. Poi le parole di Manar Haddad, Stellah Bosire e Zabib Suktan, che lunedì hanno raccontato le proprie ricerche e la propria storia, sono state l’emozionante riprova che avere la possibilità di studiare può cambiare una vita.
Ada Treves twitter @atrevesmoked
(5 giugno 2013)