Qui Venezia – Giulio e Stella tra i Giusti

I coniugi Giulio e Stella Levorato fanno il loro ingresso nel registro dei Giusti tra le Nazioni. Questa mattina, nella sala del Consiglio del Comune di Venezia, la consegna del massimo riconoscimento dello Stato di Israele per chi si adoperò per salvare i perseguitati razziali durante il nazifascismo direttamente dalle mani del consigliere per gli affari pubblici e politici dell’ambasciata Livia Link. A loro merito l’aver tratto in salvo, nei mesi più difficili, le famiglie D’Angelo e Dina. La cerimonia segue di qualche settimana la solenne commemorazione svoltasi a Vasto di Tremosine (Brescia) in ricordo di Emilia Taroli, in religione suor Paola, coinvolta nella medesima operazione.

Numerosi gli interventi che si sono susseguiti. A portare una testimonianza, tra gli altri, il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, il presidente della Comunità ebraica Riccardo Calimani, un discendente dei coniugi (Raffaele Levorato) e, a nome delle due famiglie salvate, il giornalista Paolo Navarro Dina e Ferruccio D’Angeli. Presente una folta delegazione della Comunità lagunare guidata dal rabbino capo Gili Benyamin. In sala anche il prefetto Vincenzo Cuttaia.

“Questo genere di cerimonie – ha affermato Calimani – hanno un grandissimo significato perché ricordano valori umani di persone che hanno messo a repentaglio la loro vita pur di salvarne altre in un momento in cui era difficile operare. Valori come la libertà non sono mai concetti del tutto acquisiti ma vanno conquistati giorno per giorno”.

“La mia famiglia – ha spiegato Paolo Navarro – non può che essere grata all’abnegazione, al cuore e alla forza d’animo di Stella e Giulio Levorato che nel piccolo, ma è il grande di questa e di tante altre storie, hanno messo in salvo prima i D’Angeli, e poi vinte alcune iniziali e comprensibili ritrosie per legittima paura, la famiglia Dina consentendo loro di sopravvivere lontano dal male. E permettendo così a tutti, come ci è sempre stato raccontato a noi figli, e ora ai nipoti, di tornare liberi e di riunirsi nuovamente tutti insieme”.Oggi, a 70 anni da quelle drammatiche e tristi vicende, ha sottolineato, “il bene trionfa sul male, la solidarietà vince sul terrore, il dovere morale e religioso prevale sull’ignominia, il rispetto del prossimo abbatte la discriminazione”.

(5 giugno 2013)