Tea for Two – Momenti di esondante felicità

Caro Alessandro Piperno, era il lontano 1997 quando qualcosa cambiò per sempre la mia esistenza di bamboccia. Entrata in classe in grembiule bianco con tanto di colletto inamidato, mi scontrai con una scena mai vista prima: un nugolo di bambine che parlavano concitatamente di uno che aveva il nome di una tartaruga ninja. Tra queste, una temeraria indossava la maglietta con la sua foto stampata. Biondone, sorriso bianchissimo, occhi furbetti. L’idolo di quelle settenni era Leonardo Di Caprio e tutte piangevano la dipartita del medesimo a causa della pinguedine, assolutamente discutibile, di Kate Winslet. Bah, troppo biondo, non me la raccontava giusta. Una impressione piuttosto ragionevole la mia, dato che, passati sedici anni, il bel Leo ancora se la spassa con modelle fotocopia e chilometriche che fanno disperare mammà. Dove vuoi arrivare Silvera, ti chiederai, ma sopratutto perché coinvolgi un premio Strega indaffarato? Bene, il fatto è che ognuno di noi ha bisogno di un Leonardo Di Caprio al quale lanciare i propri vagheggiamenti, da stampare sulla propria t-shirt e da usare come interlocutore immaginario come Woody Allen con Humphrey Bogart. Non ho capito nulla di tutto questo finché la scorsa settimana è successo un fatto prodigioso. In un venerdì piovoso mentre correvo tra mille incombenze e piangevo sulle ceneri di un sogno infranto, sono arrivata in anticipo a un appuntamento. Ho deciso quindi di entrare in un anonimo bar e ordinarmi un cappuccino. Allora ho estratto dalla mia borsa Pubblici infortuni, il tuo libro uscito da poco che racchiude alcuni articoli letterari e ho iniziato la lettura. In quel preciso istante, portando ancora le occhiaie di un notte in bianco per niente alla Dostoevskij, mi sono resa conto di essere felice. Di una felicità esondante, con un sorriso pieno, di quelli rari. Allora ho capito che eri il mio Leonardo Di Caprio. Ma non temere, non scriverò lettere disperate a Cioè in stile fan che non riesce a farsi una vita. Volevo solo ringraziarti, Jack. Rose.

Rachel Silvera, studentessa twitter@RachelSilvera2