Qui Roma – Circoncisione, religioni in dialogo
Proseguono gli incontri interreligiosi volti a definire orizzonti e sfide comuni in ambito sanitario. Dopo l’importante convegno svoltosi a Padova in maggio sotto il cappello dell’Associazione Medica Ebraica e dell’Ordine dei Medici con tema ‘La circoncisione tra bioetica e dovere religioso’, ieri – a Roma – il presidente della sezione capitolina dell’Ame Dario Perugia e il presidente dell’Associazione dei medici stranieri in Italia (Amsi), il palestinese Foad Aodi, hanno fatto il punto sul percorso intrapreso. Una pratica religiosa, la circoncisione, che accomuna ebrei e musulmani – pur in periodi differenti, per gli ebrei alla nascita, per i musulmani in età più avanzata – e che registra, relativamente a questi ultimi, almeno un terzo di interventi realizzati in clandestinità. La sfida dell’Amsi, ha ricordato Aodi, è quella di far sì che tutte le circoncisioni siano effettuate in strutture apposite all’interno del servizio sanitario nazionale. Tra gli obiettivi concreti da conseguire nel breve periodo la creazione ambulatori specializzati che offrano il servizio con il pagamento di ticket a prezzi calmierati e ragionevoli. Numerose le realtà che sostengono l’iniziativa, in particolare tra le associazioni di rappresentanza straniere come il cartello Uniti per unire recentemente dotatosi di un ufficio Relazioni istituzionali, politiche e codice etico per aprire il negoziato con il governo. L’Ame ha manifestato la propria disponibilità a collaborare.
“È importante – ha affermato il presidente nazionale Ame e consigliere UCEI Giorgio Mortara – che questi incontri avvengano e che si elaborino delle proposte per una reale cooperazione. Fondamentale, per dare un seguito a quanto ci si prefigge di raggiungere, è il coinvolgimento dell’Ordine dei medici e del servizio sanitario nazionale”.
(14 giugno 2013)