Balàk…
Il protagonista principale della parashà di Balàk è il profeta mago Bilàm che viene ingaggiato dal re di Moav, Balàk, per maledire il popolo ebraico. All’inizio Dio vieta a Bilàm di seguire gli inviati di Balak. Poi però permette a Bilàm di andare ma gli vieta di maledire il popolo. Tutti i commentatori si chiedono perché Dio cambia atteggiamento. Ci sono varie risposte a questa domanda. C’è chi dice che Bilàm deve essere libero, entro certi limiti, di scegliere. Ma c’è un’interessante spiegazione di Rabbi Ovadia Sforno, secondo cui a Bilàm viene permesso di andare con l’obbiettivo che possa spiegare ai Moabiti che le loro paure erano infondate. I Moabiti, infatti, temevano un’invasione del popolo ebraico ma quest’invasione non era in programma perché c’era un esplicito divieto di Dio di aggredire Moav. Il pericolo ebraico in realtà non c’era. Bilàm aveva il compito di spiegarlo. Bilàm, seconda quest’interpretazione, è un intellettuale che ha un compito educativo nei confronti del re di Moav e della popolazione moabita. Ha il compito di combattere con la conoscenza paure infondate. Bilàm, com’è successo ad altri intellettuali nella storia umana, non svolge questo compito anzi sfrutta le paure diffuse a suo vantaggio.
Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano
(21 giugno 2013)