Qui Roma – Torah per tutti

Si è concluso il corso pilota “romano” di Torà La’am organizzato dal Dipartimento Educazione e Cultura dell’Ucei insieme al Centro di Cultura ebraica della Comunità ebraica di Roma e al Pitigliani, sotto la guida della morà Gaia Piperno. Decine di persone hanno già avuto modo di apprezzare i contenuti di questo corso negli Stati Uniti, in Israele, nel Regno Unito e ormai anche in diverse comunità ebraiche italiane.
Grande entusiasmo anche da parte dei partecipanti romani, me compresa, i quali hanno trovato o ritrovato il piacere di studiare insieme il “Grande Testo” della Tradizione ebraica.
La particolarità di questo corso, di 6 o 8 lezioni in tutto, è la sua finalità: insegnare a ognuno a orientarsi nella complessità e totalità del testo della Torà ed essere in grado di elaborare, ognuno secondo il proprio livello, un “devar Torà” personale, ovvero un discorso di Torà. Un corso insomma che insegna e incoraggia ognuno a stare nel testo e parlarne. Si tratta di un metodo unico e moderno – ideato da Raphael Zarum direttore della London School of Jewish Studies e importato in Italia da Revivim a Milano – che aiuta a colmare quel gap tra i grandi studiosi e il “popolo” che non sempre riesce a seguire il linguaggio biblico se non in modo passivo. Non è un corso “frontale all’italiana” infatti, ma diventa sempre più interattivo, come nella migliore tradizione ebraica: alterna momenti di lezione “frontale” e di gruppo al fine di inserirsi nella discussione del testo e non sentirsi più estranei ad esso, bensì una parte di esso. “Non pensavo si potesse raggiungere un risultato del genere: faccio fatica a interrompere il lavoro di gruppo per fare la solita lezione!” Con queste parole Gaia concludeva ieri a Roma l’ultimo incontro, che non sarà altro che un inizio per continuare a studiare. Restituire a tutti la “Corona della Torà” che appartiene a tutto il popolo ebraico, “laici” o “religiosi” che siano, è il grande auspicio di questo corso. Ringrazio tantissimo quindi non solo Raphael Zarum, Moria Maknouz, che ha tradotto la dispensa dall’inglese, Gaia Piperno, per le sue capacità didattiche, il mio direttore rav Roberto Della Rocca, che ha accettato con entusiasmo l’idea di diffondere questo metodo in diverse comunità italiane, il Centro di Cultura della CER e Il Pitigliani, che ci ha ospitato, ma soprattutto i miei compagni di corso con cui ho condiviso questa piccola ma importante avventura.

Ilana Bahbout Coordinatrice Dipartimento Educazione e Cultura UCEI