Enrico Letta in visita allo Yad Vashem:
“Educazione e impegno contro l’indifferenza”

“La Shoah è una ferita aperta che squarcia la terra di Gerusalemme e ci ci riguarderà per sempre. L’antisemitismo è un cancro dell’umanità e una minaccia la pace di tutti i popoli”. Lo ha affermato il presidente del Consiglio Enrico Letta, in visita allo Yad Vashem nel corso della due giorni di incontri diplomatici con i più alti rappresentanti dello Stato di Israele e dell’Autorità nazionale palestinese. Accolto dal direttore del Memoriale e dalla sopravvissuta alla Shoah Hanna Weiss, Letta ha citato il cardinal Martini – che in un’affermazione memorabile disse “Non basta essere contro gli antisemiti, bisogna essere per il popolo ebraico” – e ha invitato alla massima attenzione e vigilanza “soprattutto in un momento in cui si affacciano i germi dell’odio nella nostra amata Europa”. Sul libro d’onore degli ospiti dello Yad Vashem poche ma incisive parole riassumono il suo pensiero: “Ora è nostro dovere, conoscere, sapere, far sapere. Portare testimonianza quando non ci saranno più sopravvissuti. Educare noi stessi, e soprattutto i nostri giovani, a non rimanere mai più indifferenti”.