Enrico Letta incontra la comunità degli Italkim
e si emoziona per l’Aron haKodesh pisano
“Penso che soffriate quando vi arriva un’immagine negativa dell’Italia. Ma spero che una nuova generazione, anche nella politica, possa risollevare questa immagine”. È l’auspicio, formulato al Tempio italiano di Gerusalemme, dal presidente del Consiglio Enrico Letta. L’incontro con gli italkim arriva al termine di una giornata densa di incontri e situazioni. Dalla visita al Memoriale dello Yad Vashem ai colloqui di pace con i leader israeliani e con Tony Blair, dal focus sui rapporti bilaterali di cooperazione nel campo della scienza e delle nuove tecnologie al confronto diretto su queste tematiche con i docenti dell’Università ebraica. “Comunità incredibilmente laboriosa”, scrive oggi Dino Martirano sul Corriere della sera, gli italkim hanno accolto il premier con sentimenti di grande calore e amicizia.
Introdotto dal demografo Sergio Della Pergola, Letta ha visitato la sala dell’antica sinagoga di Conegliano (interventi del presidente della Hevrat Yehudè Italia Eliahu Ben Zimra, del presidente del Comites Beniamino Lazar e dell’architetto David Cassuto) per poi dirigersi nel museo di arte ebraica italiana Umberto Nahon (visita guidata dalla curatrice Andreina Contessa) e firmare il libro degli ospiti nelle stesse pagine che ospitano alcune considerazioni, tra gli altri, dell’ex premier Mario Monti e del capo dello Stato Giorgio Napolitano. Nella sala ricevimenti un confronto con le tante anime della comunità e le dichiarazioni ufficiali accompagnate a quelle dell’ambasciatore d’Italia a Tel Aviv Francesco Maria Talò e di Cecilia Nizza in rappresentanza della Hevrat Yehudè Italia. In conclusione un omaggio alle origini toscane dell’ospite con la presentazione di alcune suggestive ante dell’Aron HaKodesh del Tempio di Pisa, sua città natale, del che proprio in queste settimane sono sottoposte a restauro conservativo da parte dello staff del Nahon.
E ancora Pisa, la sua comunità ebraica, il contributo offerto da questa piccola ma vivace realtà al progresso del moderno Stato di Israele a tener banco nel corso del summit pomeridiano all’Università di Gerusalemme. Nelle riflessioni del professor Della Pergola un tributo all’opera svolta dal pisano Alexander Rofè, biblista di fama internazionale, e dal pisano d’adozione Giulio Racah, fisico e matematico fiorentino che nel 1958 sarebbe stato tributato del prestigioso Premio Israele per le scienze. “Parliamo di persone che hanno inciso profondamente nella vita israeliana assumendo il ruolo, nel loro ambito, di autentici capi scuola” ha spiegato Della Pergola nel suo intervento. Analogo contributo, è stato ricordato, da altri italkim con straordinari meriti accademici come il giurista Guido Tedeschi, il demografo e statistico Roberto Bachi e il filosofo Giuseppe Sermoneta. Nell’occasione Letta si è inoltre intrattenuto con i borsisti del dipartimento di italianistica dell’università, introdotti dalla professoressa Manuela Consonni.
Numerosi gli impegni presi dal premier in queste ore. In particolare sul fronte della Memoria. Ad essere annunciata la partecipazione, “a nome personale e del governo”, alle iniziative che saranno organizzate a Roma in occasione del 70esimo anniversario del rastrellamento del 16 ottobre al vecchio ghetto capitolino.
Adam Smulevich – twitter @asmulevichmoked
(2 luglio 2013)