In cornice –
Vermeer e la musica
Quest’estate il baricentro delle mostre si sposterà alla National Gallery di Londra: “Vermeer and Music: the art of Love and Leisure” attrarrà giustamente fiumi di visitatori. Pare oggi impensabile che un genio assoluto come Vermeer sia stato riscoperto solo 150 anni fa, dopo un paio di secoli in cui era stato totalmente dimenticato. Il colore, la luce dei suoi quadri è da superlativi assoluti; e che dire dei suoi originalissimi soggetti? Accennano una storia che ciascuno può completare a propria fantasia. La mostra della National gallery, propone ben 4 dipinti di Vermeer – oltre il 10% di quelli esistenti – tutti incentrati sul tema della musica; a completamento, sono esposti altri quadri di importanti autori olandesi dello stesso periodo. Basta osservare un dettaglio di “Lezione di Musica” per comprendere la grandezza di Vermeer. Sopra la testa della donna che suona, è appeso qualcosa che assomiglia a uno specchio, ma non lo è: non vi è riflesso il contrabbasso poggiato per terra e neppure la sedia in pelle. Si tratta, cioè, di un quadro nel quadro (e d’ora in poi lo chiameremo specchio/quadro per distinguerlo dal dipinto intero) i cui sono fissati i sentimenti della suonatrice. Già questa scelta di Vermeer è più che singolare. Nello specchio/quadro è ritratto il viso della donna – mentre nel dipinto se ne vede solo la schiena – e quel viso non guarda la tastiera, al contrario di quanto avviene nel dipinto vero e proprio. Sembra, quindi, che la donna suoni ma che il suo pensiero non sia concentrato sulle noti, ma su qualcuno che si trova a destra dello strumento – al maestro di musica. Che sentimento unisce i due? Il maestro che osserva la donna con intensità, è in quella stanza per impartire lezioni o per vedere la sua lei? Che ognuno sviluppi il proprio romanzo.
Daniele Liberanome, critico d’arte
(8 luglio 2013)