…Jules Isaac
Si è tenuto nei giorni scorsi un convegno ad Aix-en-Provence per ricordare Jules Isaac a cinquant’anni dalla morte. Nel 1947 Jules Isaac, importante storico francese che aveva perduto ad Auschwitz tutta la sua famiglia, fu tra gli ispiratori della conferenza di Seelisberg, a cui parteciparono ebrei e cristiani di diverse confessioni, chiusasi con un appello rivolto alle Chiese cristiane e noto come “I dieci punti di Seelisberg” ad evitare di formulare nell’insegnamento e nella predicazione qualsiasi ostilità nei confronti degli ebrei. Fra i padri del dialogo ebraico-cristiano, autore di libri importanti su questi temi, Jules Isaac operò per coinvolgere la Chiesa nel suo progetto e vi riuscì con Giovanni XXIII, che sollecitò a far sì che il Concilio che si stava aprendo si occupasse anche della questione ebraica. Di qui, la collaborazione di Isaac con il cardinal Bea e l’inizio del processo che avrebbe portato, con la dichiarazione Nostrra Aetate, alla radicale trasformazione dei rapporti tra la Chiesa e gli ebrei. “Il Papa non si era mai immaginato che il Concilio dovesse occuparsi anche della questione ebraica e dell’antisemitismo. Tuttavia, a partire da quel momento, egli sostenne fermamente questa idea”, scriverà nelle sue memorie il segretario di Giovanni XXIII, mons. Capovilla. Una figura di primo piano quindi della storia del Novecento, quella di Jules Isaac, una figura che merita di essere ricordata e studiata più approfonditamente. A questo, infine, servono gli anniversari.
Anna Foa, storica
(8 luglio 2013)