Ticketless – Margini e sottolineature
Questa settimana in una biblioteca di una grande città del nord ho fotografato una pagina delle “Meditazioni dell’esilio” di Francesco Saverio Nitti, dove si riporta il dialogo, molto interessante, a tratti crudele, fra lo stesso Nitti e Lord Balfour alla conferenza di Sanremo. Un documento importante per le origini del sionismo. Ero indeciso se riprodurla o no. Nitti, in verità, non c’entra, e nemmeno Balfour, con questo Ticketless. Mi ha colpito la veemenza dei graffiti che accompagnano quella pagina (e le successive). L’insulto antisemita col lapis si nasconde spesso in biblioteca e non conosce frontiere: si manifesta quando uno meno se l’aspetta nei romanzi, nelle collane di studi religiosi, di storia economica. S’annida nelle grandi biblioteche come nelle piccole. Nei libri usciti intorno al 1938, nei libri di mezzo secolo prima (o di mezzo secolo dopo). Interessante sarebbe vedere quali autori suscitano così tanto rancore. Con spirito di detective si potrebbe ricostruire il periodo in cui è avvenuto il delitto di carta, partendo dall’arma adoperata (la matita, la penna a sfera, il pennarello, l’evidenziatore).
In collegamento con le scuole, una campagna di bonifica sarebbe salutare. Vorrei fare una modesta proposta al MIUR e al Sistema Bibliotecario Nazionale. Operazione libri puliti. Ecologia biblioteconomica. Perché no? S’inventano tante discipline in Italia. Cancellare con la gomma un insulto dal margine di un libro, pulire il letto di un fiume, un bosco o una spiaggia sono operazioni che in fondo si assomigliano.
Alberto Cavaglion
(10 luglio 2013)