Time out – La caduta di Morsi
Da un punto di vista geopolitico la notizia della caduta di Morsi non può che sembrare positiva. Il fallimento dell’Islam politico rappresenta per certi versi la dimostrazione di un’incapacità di saper coniugare un certo fondamentalismo alla democrazia. È pur vero però, che con tutti i limiti del caso, il ruolo dei Fratelli Musulmani al governo aveva finito per moderare alcuni estremismi di un movimento che della democrazia non ne ha mai fatto una bandiera. Il problema nasce quindi dal fatto che da diversi decenni l’occidente si è speso per garantire la superiorità di un modello dove a governare era chi prendeva più voti e dal fatto che oggi in Egitto è accaduto esattamente l’opposto. Sì dirà giustamente che la democrazia non è soltanto l’elezione dei propri rappresentanti, ma anche la garanzia di alcuni diritti fondamentali che invece il regime di Morsi non tutelava. Tutto vero, se non fosse che però il rischio grande è che oggi un certo Islam politico invece di proseguire sulla strada delle elezioni abbandoni anche quel barlume di approccio alla democrazia che c’era stato e si rifugi completamente nella lotta armata. Uno scenario tragico che speriamo non debba mai verificarsi, ma che ci obbliga a considerare ciò che è accaduto in Egitto con qualche perplessità in più di quante ne avessimo prima.
Daniel Funaro
(11 luglio 2013)