Qui Trieste – Numeri, identità e futuro
Numeri che raccontano qual è la situazione dell’ebraismo italiano. Numeri da interpretare per comprendere come sono ripartiti gli investimenti, quali obiettivi sono stati raggiunti, quali prospettive si aprono per il futuro. Dietro al delicato e imponente lavoro di redazione del bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, come ha spiegato l’assessore UCEI Noemi Di Segni, c’è la volontà di scattare una fotografia della realtà ebraica italiana che aiuti a dare risposta a una domanda fondamentale: quale è la missione dell’ebraismo italiano? Occasione per parlare di questo tema centrale per il futuro della minoranza ebraica, l’incontro con l’assessore Di Segni in occasione del laboratorio giornalistico Redazione Aperta in corso a Trieste. A fare gli onori di casa, il presidente della Comunità ebraica triestina, Alessandro Salonichio, oltre a diversi consiglieri comunitari a testimoniare l’importanza del tema trattato.
“Nella relazione al bilancio consultivo del 2012 – ha sottolineato Di Segni – abbiamo cercato, oltre a presentare l’analisi finanziaria, di capire quale è la nostra situazione sociale, quali sono gli obiettivi dell’Unione, se li realizza, quale è il quadro dei servizi forniti alle Comunità e agli iscritti. Il bilancio è uno strumento per comprendere gli investimenti fatti e, in prospettiva, per decidere quali possono essere gli investimenti futuri”. Non c’è un giudizio sulle scelte, afferma l’assessore, ma si da un quadro delle proporzioni, dei capitoli di spesa e delle entrate.
L’Otto per mille, inevitabilmente, è stato uno dei temi cardine della serata, a maggior ragione a fronte dell’aumento sia del gettito sia delle preferenze in favore dell’Unione registrati nel bilancio 2012. Crescita che implica non solo nuove risorse a disposizione dell’ente e delle comunità ma che apre uno spunto di riflessione su chi siano coloro che firmano l’Otto per mille all’Unione, quella che in genere viene definita community. “Sarà interessante capire, quando il ministero pubblicherà i dati – afferma Noemi Di Segni – dove si sono registrati gli aumenti e analizzare a livello geografico il quadro delle preferenze”. Riguardo alla raccolta locale, è stato recentemente introdotto un nuovo criterio che “introduce un concetto innovativo, andando a premiare le realtà che raccolgono più preferenze per l’otto per mille”. Criterio che porta ad una valutazione più ampia in relazione alle scelte di investimento legate alle iniziative di cultura ebraica: in particolare sulle risposte che determinati investimenti hanno, non solo in termini di pubblico.
Attraverso il bilancio, sottolinea l’assessore alle Finanze, si ha una triplice utilità: tutelare i tesori del passato, le sinagoghe, le infrastrutture; gestire il presente, fornendo servizi a iscritti e Comunità; guardare al futuro, alle prospettive di investimento.
Per facilitare la ricostruzione dell’attuale situazione economica delle Comunità, in un momento peraltro critico a livello globale con una crisi che si riflette anche sulla realtà ebraica italiana, è stato avviato il progetto di adozione di un modello uniforme di bilancio. Una razionalizzazione che permetterà ad esempio all’Unione una maggiore efficienza nelle strategie di supporto delle singole comunità.
Daniel Reichel
(19 luglio 2013)