…proteste
Si potrebbe parlare di una sociologia della protesta, per cui la reazione indica lo stato politico di una società. Dunque, in Brasile si disperde la folla coi manganelli, in Turchia si respinge usando idranti con spray urticanti, ma non si spara; in Egitto, si spara. In Siria, si scatena la guerra civile. E in Italia? In Italia si “caricano” gli operai, ma, se hai il potere e la forza mediatica, puoi anche inventarti una “Guerra dei vent’anni” e mandare i parlamentari a cantare davanti al Palazzo di Giustizia e nessuno ti farà niente. La solita Italia: forte coi deboli, ma se uno organizza una marcia su Roma (o su Milano) gli si dà l’incarico di formare un governo. Non si sa mai che si arrabbi.
Davide Assael, ricercatore
(24 luglio 2013)