Qui Roma – Tensioni al presidio contro Priebke
“Delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, 75 erano di religione ebraica. Gli altri appartenevano alle categorie più disparate. Italiani, dove siete?”. A chiederselo è l’assessore ai rapporti istituzionali della Comunità ebraica Ruben Della Rocca, intervenuto al termine del presidio che ha portato alcune centinaia di romani – a larga maggioranza iscritti alla Comunità – a raccogliersi in via cardinal Parocchi davanti all’abitazione dove Erich Priebke sconta gli arresti domiciliari.
Oggi, come noto, è un giorno particolare: il centesimo compleanno dell’ex ufficiale nazista. “Caro Priebke, siamo venuti a farti la festa”, grida un uomo tra la folla mentre si leggono, solennemente, nomi e cognomi di quanti caddero per mano dell’odio e della rappresaglia tedesca dopo i fatti di via Rasella.
Imponenti le misure di sicurezza con numerose vetture e pattuglie schierate attorno all’abitato. Nella notte, in città, sono comparsi striscioni e svastiche di auguri con annesse minacce al presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici. La tensione, palpabile, aumenta quando davanti al portone si presenta il nipote di Priebke con una bottiglia di champagne in mano. La reazione di alcuni manifestanti è immediata: lo scambio, prima verbale e poi fisico, non arriva ad ulteriori appendici violente grazie all’intervento della polizia che carica l’uomo su una vettura.
Nel pomeriggio, dalle 19 alle 22, avrà luogo un secondo presidio organizzato dalla sezione di quartiere di Sinistra Ecologia e Libertà.
(29 luglio 2013)