Setirot – In quanto ebrei

jesurumChi meglio di noi conosce il significato più deleterio e spaventoso dellʼindifferenza? A chi più che a noi la Storia ha insegnato quali orrori nascano e crescano dalla e nella zona grigia degli atteggiamenti umani? Ancora oggi, spesso e malvolentieri, ci guardiamo intorno attoniti nel constatare il silenzio – non delle parole, ché quelle non costano nulla, ma dei comportamenti – che avvolge atti di antisemitismo e/o di incitamento allʼodio razziale verso di noi. Eppure la nostra condanna del razzismo dilagante e intollerabile e indegno di una nazione civile appare a volte un poco di routine; o meglio sincera ma rassegnata.
Noi, sempre così pronti a parlare “in quanto ebrei”, dovremmo, credo, far sentire più alta la nostra voce. Mi piacerebbe che ogni singola comunità nel cui territorio si offendono, insultano, provocano cittadini per la loro provenienza o fede o etnia facesse un esposto alla Procura. Mi piacerebbe che ogni ebreo che venisse a sapere con certezza o assistesse a un atto di intolleranza o di persecuzione lo denunciasse in qualche modo. Mi piacerebbe che noi fossimo più allʼerta di altri. Anche quando non si tratta di noi.

Stefano Jesurum, giornalista

(1 agosto 2013)