Time out – L’integrazione e lo Ius Soli
Il lancio di banane nei confronti del Ministro Kyenge è solo l’ultimo atto di una barbara e indegna contestazione che nulla ha di democratico, ma che mostra ancora una volta come il germe del razzismo in Italia sia ben radicato. Sbaglia però la Kyenge a sostenere che la soluzione a tutti i problemi possa essere lo ius soli, il diritto di voto agli immigrati o posti riservati per gli immigrati nella pubblica amministrazione. Sbaglia perché l’integrazione non avviene per legge, ma grazie a processi culturali che riguardano un paese a prescindere da ciò che il Parlamento legifera. Questo non vuol dire che non si senta l’esigenza di nuove leggi sulla cittadinanza, anzi, ma con un approccio di questo tipo il rischio è quello di classificare come razziste anche opinioni diverse e legittime su temi in cui invece è necessario il dibattito più ampio. Per questo se davvero vogliamo aiutare il Ministro Kyenge, dovremmo oltre che offrirle la nostra sincera solidarietà, suggerirle un atteggiamento più cauto e aperto sulle proposte. Ripensare insieme il diritto alla cittadinanza è giusto e necessario, ma c’è bisogno di un dibattito sano e senza pregiudizi da tutte le parti.
Daniel Funaro
(1 agosto 2013)