Bilancio – Le priorità da tutelare

graficiTutelare i tesori del passato, le sinagoghe, le infrastrutture; gestire e costruire il presente, fornendo servizi a iscritti e Comunità; guardare al futuro, alle prospettive di investimento e alle scelte gestionali che possano portarci al raggiungimento dei nostri obiettivi”. L’armonizzazione e ripensamento del modello di bilancio è uno dei primi passi per avere più chiare le sfide che si presentano all’ebraismo italiano e che l’assessore UCEI Noemi Di Segni riassume richiamando le tre unità temporali: passato, presente e futuro. Tutte componenti necessarie perché la tradizione così come la quotidianità ebraica non si disperdano. “E’ necessario avere ben chiaro un ordine di priorità”, sottolineava Di Segni durante l’incontro tenutosi a Trieste lo scorso luglio con la redazione del Portale dell’ebraismo italiano moked.it e di Pagine Ebraiche. “Non dobbiamo cadere nel pericolo di mettere troppi progetti nel cantiere, rischiando poi di non saperli gestire, disperdendo risorse ed energie”. E primo passo da fare, riordinare i conti in casa, avere ben chiaro il quadro complessivo, voci di entrate, investimenti e di spesa e a quali obiettivi corrispondono. Ricostruito uno schema generale si può più facilmente passare alle domande più complesse sul perché e sul come che riflettono le scelte di politica gestionale che, in un ente come l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, hanno un riflesso fondamentale sul futuro della minoranza ebraica. “Abbiamo consapevolmente evitato di dare giudizi, non era nostro intento dire se una cosa andava o non andava fatta ma era quello di scattare una fotografia della realtà. Sono i numeri a parlare e attraverso di loro si intravedono le scelte di fondo”. Numeri riorganizzati e interpretati in modo da far emergere gli obiettivi principali dell’Unione e delle Comunità che a loro volta sono state al centro di una rivoluzione con l’adozione, nel prossimo anno, di un modello unico di bilancio. Un progetto nato già in seno alla precedente Commissione Bilancio, per poter confrontare le voci in modo coerente e attivarsi più efficacemente per rispondere alle problematiche e alle peculiarità di ciascuna realtà comunitaria. “Un progetto in fase avanzata – sottolinea Di Segni – che faciliterà la leggibilità dei bilanci, l’equa contribuzione e l’eventuale, se le circostanze lo richiederanno, intervento in via sussidiaria dell’Unione nei casi di Comunità in difficoltà”. Ritornando all’ordine di priorità, non solo la riorganizzazione è stata al centro della revisione dell’assessore e della commissione bilancio, ma anche i criteri di ripartizione dell’Otto per mille sono stati aggiornati secondo principi di solidarietà ed equità. Le risorse in fondo sono la fonte da cui attingere perché quella tripartizione passato-presente-futuro non si disperda. Costituendo l’Otto per mille i 2/3 delle entrate dell’UCEI, appare chiaro il riflesso che le scelte dei contribuenti italiani possono avere su tutta la struttura. “La notizia positiva è che abbiamo avuto un incremento significativo del gettito grazie anche a un numero maggiore di preferenze. Sarà interessante capire, quando il ministero delle finanze pubblicherà i dati, dove si sono registrati gli aumenti e analizzare a livello geografico il quadro delle preferenze”. Attraverso questo meccanismo sarà possibile avere un’idea più chiara su quali politiche e iniziative di livello locale e nazionale rispecchiano effettivamente gli interessi della società civile e come tradurre e condividere con l’esterno i valori dell’ebraismo. “Il nostro interesse non è solo allocare con buon senso e nuovi criteri condivisi di equità ma anche far crescere le nostre risorse. Non dobbiamo inoltre dimenticarci – conclude Di Segni – che siamo in un periodo di profonda crisi e una parte dell’avanzo deve essere prudentemente accantonata e diretta a favore delle situazioni socialmente più fragili”.

Pagine Ebraiche, agosto 2013

(1 agosto 2013)