…traduzione

Si legge nel Talmud Bavlì: “Chi traduce un verso letteralmente è un bugiardo; chi, vi aggiunge qualcosa è un blasfemo e un calunniatore” (Kiddushim 49a). I significati che se ne possono ricavare sono diversi: 1. è meglio non rischiare ed evitare di tradurre, lasciando che ciascuno si sforzi in proprio per cercare da sé il significato ‘originale’; 2. quando si traduce bisogna essere assai cauti e straordinariamente onesti per guardarsi dalle letture che potrebbero risultare più funzionali e comode alla propria visione; 3. la traduzione letterale è quella che più tradisce il senso vero del testo, che è tutto nelle sue (insondabili) estrapolazioni. Alla fine tradurre non significa solo trasferire significati da una lingua a un’altra, ma anche interpretare (onestamente, dunque) le parole dell’altro, lasciando sempre spazio al dubbio.

Dario Calimani, anglista

(6 agosto 2013)