Ticketless – C’era due volte

cavaglionDovrei prepararmi a un reading, si usa dire così, che a S. Stefano Belbo, luogo pavesiano per eccellenza, si terrà in settembre. Poiché non mi sono stati posti vincoli ho optato per Gianni Rodari, “C’era due volte il Barone Lamberto” (Einaudi). Non occorre che mi prepari, posso godermi l’estate: conosco il libro praticamente a memoria, da anni me ne servo come test per gli studenti. La trama è semplice: un barone ultranovantenne scopre una cura per ringiovanire. Assume sei persone, che a turno ripetono il suo nome, giorno e notte, festività incluse.
rodariLa capacità di uno studente si misura leggendo quello che riesce a scrivere sul proverbio da cui parte Rodari: “L’uomo il cui nome viene pronunciato resta in vita”. Quando lo studente è bravo saprà trarre qualche osservazione sul divenire del tempo, oltre che sul ruolo che ha la fama in tempi come i nostri. Se dipendesse dalle nostre occorrenze su Google o dal numero di amici che abbiamo su Facebook, torneremmo bambini come accade al Barone. Mi chiedo se il proverbio sia soltanto egiziano, come dice Rodari, o non appartenga al sostrato di una grande civiltà, quella mediterranea, i cui valori profondi abbiamo perso di vista.

Alberto Cavaglion

(7 agosto 2013)