Voci a confronto

rassegna“Boicottate il vino di Hitler”. È la richiesta formulata dal centro Wiesenthal in riferimento all’attività dell’azienda italiana Lunardelli che produce bottiglie con etichette raffiguranti Hitler e il ventennio fascista (Repubblica).

Sempre Repubblica racconta di un professore di lettere e storia sanremese, Antonio Marcianò, che pubblicamente avallerebbe tesi complottiste e antisemite. Forte la preoccupazione di studenti e genitori. La vicepreside dell’istituto, in cui studiò tra gli altri Italo Calvino, tenta di smorzare le polemiche con affermazioni facilmente contestabili. “Ogni cittadino – afferma – è libero di credere a quello che vuole e lui è un ottimo docente, sia dal punto di vista della didattica che nel rapporto con i ragazzi. In passato c’è stato chi ha insistito per inserire i propri figli nella sua sezione”.

Prosegue su molti quotidiani, milanesi e non, la polemica relativa alla festa di conclusione del Ramadan nel capoluogo lombardo con la partecipazione, da protagonista, di un imam jihadista che apertamente inneggia alla Guerra Santa e che avrebbe mandato la propria figlia in una scuola di aspiranti terroristi a Gaza. Un fatto sconcertante, svoltosi in un luogo pubblico come l’Arena Civica, che ha suscitato la reazione dell’opposizione e gli interventi, tra gli altri, del presidente della Comunità ebraica Walker Meghnagi e del portavoce della sinagoga Beth Shlomo Davide Romano. Duro l’affondo del Giornale che titola: “L’imam delira, Pisapia invece fa finta di nulla”.

Sempre a Milano ricordato l’eccidio nazifascista di Piazzale Loreto che vide l’uccisione di 15 partigiani. Presente il primo cittadino e numerosi esponenti di associazioni combattentistiche che, nell’occasione, hanno proposto la realizzazione di un Museo del 20esimo secolo “che avvicini alla nostra storia recente” (Corriere della sera Milano).

Esce in italiano, con Adelphi, La famiglia Karnowski di Israel Joshua Singer. Sull’Osservatore Romano una entusiastica recensione di Anna Foa. “È un romanzo straordinario – scrive la storica – un’opera di grande bellezza, una saga familiare che descrive tre generazioni di ebrei polacchi nel loro passaggio dalla tradizione alla modernità, dalla Polonia a Berlino agli Stati Uniti, attraverso l’ascesa, le persecuzioni, gli adattamenti sociali, culturali e finanche linguistici”. Intervistato dal Sole 24 ore, il presidente emerito dell’assemblea rabbinica italiana rav Giuseppe Laras, parla dei libri che maggiormente hanno influenzato la sua vita. Si parte dall’Anabasi di Senofonte per arrivare all’Ecclesiaste. Al Corriere invece Yoram Gutgeld, consigliere italo-israeliano di Renzi, parla delle difficoltà della sinistra di ‘bucare’ con un chiaro messaggio mediatico.

(11 agosto 2013)