Voci a confronto

rassegnaPreoccupazione, nel mondo ebraico, per l’intolleranza manifestata in Polonia nei confronti della Shechitah. Le riflessioni del rav Gianfranco Di Segni su Pagine Ebraiche di agosto in cui è auspicato un possibile intervento risolutivo del Vaticano sono oggi riportate dall’Osservatore Romano.

Gino Bartali Giusto tra le Nazioni: è l’auspicio di molti, non ultimo il sindaco di Firenze Matteo Renzi pubblicamente intervenuto in questo senso negli scorsi giorni. Nel dorso fiorentino del Corriere della sera Giulio Gori fa il punto sul fascicolo custodito dallo Yad Vashem raccogliendo varie voci in merito: il rabbino capo Joseph Levi, Sara Funaro della Comunità ebraica, Sara Gilad dell’ambasciata israeliana a Roma e il giornalista di Pagine Ebraiche Adam Smulevich, che sul mensile UCEI raccolse tre anni fa la testimonianza diretta di Giorgio Goldenberg.

Paura per la sorte di padre Dall’Oglio, da alcune settimane ostaggio di cellule terroristiche siriane. Ieri si sono diffuse notizie in merito a una sua possibile uccisione. Nessuna conferma dalla Farnesina, che invita alla massima cautela. La stessa intelligence italiana ha invitato la stampa a mantenere “grande prudenza” per non cadere nelle trappole della guerra di disinformazione tra ribelli e regime (Corriere).

“Basta polemiche”. È la richiesta del sindaco di Milano Giuliano Pisapia a margine dell’incontro con il portavoce della Comunità ebraica Daniele Nahum dopo le forti polemiche levatesi nell’opinione pubblica cittadina con la celebrazione della fine del Ramadan da parte di un imam vicino ad Hamas. “Non vorrei che le polemiche di questi giorni danneggiassero il percorso di dialogo tra le diverse fedi religiose. Vanno respinti i tentativi di strumentalizzazione politica”, afferma Pisapia. Questa la replica del coordinamento delle associazioni islamiche: “Rispettiamo la Comunità ebraica, interlocutore del dialogo interreligioso, ma riteniamo inopportuno che cerchi di interferire nel rapporto tra la nostra comunità e le istituzioni. Non intendiamo prendere lezioni da chi sostiene uno Stato che viola costantemente la legalità internazionale ed i diritti umani portando avanti un’occupazione militare brutale, razzista e criminale” (Repubblica Milano).

Morto a Budapest all’età di 98 anni Laszlo Csatary, il criminale nazista contro l’umanità più ricercato nel mondo. Il timore è che i suoi funerali possano essere occasione di ritrovo e celebrazione per molti neonazisti. Il Centro Wiesenthal che lungamente gli ha dato la caccia commenta: “Una vergogna la mancata condanna” (Repubblica).

Profittando della domanda provocatoria di un lettore Furio Colombo, sul Fatto Quotidiano, parla dei negoziati di pace, delle speranze che vi sono riposte, dei pregiudizi di una parte della società italiana nei confronti di Israele. “Suppongo che molti sappiano che proprio la settimana scorsa è iniziato a Washington un negoziato di pace fra israeliani e palestinesi destinato a durare per mesi. Fino a una soluzione. Mi sembra – scrive Colombo – un evento che suggerisce una profonda revisione degli stereotipi propagandistici, che sono quasi sempre contro Israele. Meglio sperare”

(13 agosto 2013)