Qui Trieste – La lezione di Kubrick
In una città rinfrescata dal caldo afoso dopo qualche giornata di Bora forte, al Museo Revoltella viene proiettato Fear and Desire, opera prima di Stanley Kubrick, da poco restaurato dalla Library of Congress di Washington, presto disponibile in dvd anche in Italia. Film in bianco e nero del 1953, sembra che il regista volesse distruggerlo, considerandolo un’opera scolastica. Girata in quattordici giorni è un’opera imperfetta forse, ma non scontata, anzi.
Racconta di una guerra astratta, fuori dalla Storia e contemporaneamente contestualizzata nel tempo in cui è stata prodotta, non analizzata in chiave politica, in cui il monologo interiore prevale sui dialoghi e si rinuncia a quasi tutti i cliché tipici dei film di guerra. Due eserciti si combattono lungo la terra di nessuno, ma in realtà lo spazio in cui si svolge la vicenda è soprattutto esistenziale.
C’è molta attenzione per le inquadrature, da fotografo qual era stato fino ad allora ed è un film lento, nel quale l’azione è quasi esclusivamente pensata. Colpisce il fatto che in questo primo lungometraggio Kubrick abbia saputo riassumere ad un livello di astrazione altissimo il suo pensiero, che appare qui già perfettamente maturo, una specie di nocciolo denso e concentrato. Da esso prenderà spunto per i suoi film successivi, nei quali declinerà tutto questo osservandolo da prospettive sempre diverse.
Paola Pini
(16 agosto 2013)