…relativismi

Il 15 agosto scorso è morto a Parigi Jacques Vergès noto con l’appellativo di “avvocato del terrore”. E’ appropriato interrogarsi, come mi pare facciano molti, sull’operato di un uomo di legge che spesso ha difeso figure che non avevano riconosciuto il principio della inviolabilità della vita altrui nonché sistematicamente praticato violenza sul corpo di centinaia, se non di migliaia di individui. Precisando, del resto, che nessuno ha mai pensato che quegli imputati non avessero diritto a una difesa, ma che la questione stava nel fatto che Vergès considerava “politica” la natura di quei processi e dunque la sua difesa consisteva nel relativizzare il capo di accusa inserendo il delitto in un contesto “comprensibile”, in certa misura, giustificabile. O meglio: proponendo un possibile fondamento di legittimità del comportamento dei propri clienti con soddisfazione di quei clienti che proprio su quel fondamento rivendicavano la legittimità del proprio agire.

David Bidussa, storico sociale delle idee

(18 agosto 2013)