Voci a confronto
Continua il bagno di sangue egiziano. Pugno duro del generale al-Sisi: “Al bando i Fratelli Musulmani”. Al Cairo migliaia di arresti, ucciso il figlio del leader della Confraternita (Repubblica).
Ore di panico per alcuni giornalisti italiani impegnati nella zona. Nel pomeriggio infatti la perdita di ogni contatto ha fatto temere peggio. Fortunatamente il blackout informativo si è risolto poco prima di cena quando Gabriella Simoni, Arturo Scotti, Maria Gianniti e Sergio Ciani hanno potuto contattare le rispettive redazioni. Il ministro degli Esteri Emma Bonini si è detta “sollevata” e ha ringraziato i diplomatici italiani di stanza al Cairo per il lavoro svolto (Stampa).
“Nostra vergogna perenne”. Sono le parole con cui Angela Merkel ha commentato la visita al campo nazista di Dachau, la prima di sempre di un cancelliere tedesco (Corriere).
“Per me possono anche stuprarti”. Lo ha scritto su Facebook un consigliere del Pd sardo destinando le proprie offese all’atleta russa Yelena Isinbayeva, che in un primo momento sembrava aver espresso soddisfazione per i dispositivi antigay adottati dal governo Putin. Sommerso di critiche, il consigliere ha lasciato ogni carica (Avvenire).
Che fine hanno fatto i kazari, la cosiddetta tredicesima tribù? Un enigma storico che ha affascinato molti scrittori e intellettuali. Anna Foa racconta, su Avvenire, il frutto della ricerca di Arthur Koestler.
In prossimità del centesimo anniversario della sua nascita il Corriere, nell’inserto domenicale La Lettura, rende omaggio alla figura del grande fisico ebreo Bruno Pontecorvo. Le celebrazioni in suo onore si apriranno a settembre a Roma con un convegno organizzato alla Sapienza.
Interpellato da un lettore, Giulio Busi torna su un recente articolo scritto sui meriti di Gino Bartali durante il nazifascismo. L’interrogativo, l’antinomia da sciogliere è la seguente: la generosità va proclamata o nascosta? (Sole 24 ore).
Nell’area blog dell’Huffington Post Vittorio Pavoncello, consigliere UCEI, parla della ben nota vicenda dei 50 chili d’oro estorti dai nazisti alla Comunità ebraica di Roma alla vigilia della loro deportazione. Rivolgendosi al sindaco di Roma Ignazio Marino e al leader comunitario Riccardo Pacifici lancia una proposta per ricordare chi, in nome dell’amicizia e della fratellanza, “partecipò con donazioni che andarono oltre il valore dell’oro donato”.
(18 agosto 2013)