perdono…

“Quando un uomo abbia un figlio traviato e ribelle…” (Deuteronomio 21:18)
Nel Talmud i maestri affermano che un caso del genere “non c’è stato e non ci sarà. Perché allora la Torà ne parla? Studia e ricevine il premio” (Sanhedrin 71a).
Rabbì Shelomo Efraim ben Aharon Luntschitz (1550 – 1619) sostiene che questi versi rappresentino allegoricamente un grande insegnamento: attenzione a non approfittare del fatto che “siamo figli per l’Eterno”, e dunque autorizzati a commettere qualsiasi reato, perché poi il Signore misericordioso ci perdonerà come un padre. Senza la capacità di ascolto dell’insegnamento, senza la correzione della nostra condotta dopo il riproverò e l’avvertimento, siamo tutti definibili “traviati e ribelli”…

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova

(19 agosto 2013)