Merano ebraica alla Maturità

merano ebraicaUna realtà piccola nei numeri ma aperta alla città e capace, con il suo impegno, di avvicinare e mettere a confronto le diverse identità locali in una regione storicamente portata ad essere declinata secondo i più variegati stilemi linguistici e culturali. È il quadro che emerge da una singolare tesina di maturità dedicata alla Comunità ebraica di Merano e al ruolo svolto sul territorio negli ultimi due secoli. Dal 1832, anno della costituzione di un primo nucleo ebraico in loco grazie ai fratelli Schwarz – fondatori di una banca e possidenti di alcune fabbriche di birra – fino ai giorni nostri. Un lavoro di grande originalità, redatto dalla diciannovenne Miriam Orso, neodiplomata al liceo linguistico Gandhi, che ha sorpreso e commosso la stessa Comunità. In particolare il suo presidente Elisabetta Innerhofer (nella foto a sinistra) che, nel commentare l’opera, parla di elaborato “ricco di informazioni” e “ben centrato da un punto di vista sia storico che emotivo”. Il lavoro di ricerca si ispira a un’esperienza personale emotivamente molto forte come il Treno della Memoria nei luoghi dello sterminio nazifascista. Dalla visita ad Auschwitz e Birkenau, completata insieme ad altri 300 ragazzi lo scorso inverno, l’impulso ad allargare i propri orizzonti e ad andare oltre i tragici meccanismi della Shoah. La necessità, quindi, di raccontare una storia fatta di grandi pulsioni commerciali e contributi di matrice intellettuale di cui resta ancora oggi una traccia. Oltre il dolore, la forza e la tenacia di costruire il futuro e aprirsi all’intera cittadinanza come in occasione della recente rassegna Shalom Aleichem che ha coinvolto oltre 40mila visitatori. “La Comunità ebraica, dopo aver affrontato orribili e disumane vicende, ha continuato a vivere. La sua antica cultura – scrive Miriam – pulsa nei cuori dei discendenti, dei nuovi arrivati, nel cuore di Merano e di tutti noi. Merano non è solo una città sul confine o una città bilingue, ma una città multietnica. Non dobbiamo avere paura del diverso, ma di chi vuole rendere tutto una sola cosa. Accettiamoci come siamo e costruiamo insieme un mondo multiculturale in pace, perché è bello potersi innamorare di chiunque”.

Italia Ebraica agosto 2013

(20 agosto 2013)