Budapest all’insegna del Festival ebraico
Saranno oltre centomila, secondo gli organizzatori, le persone che in questi giorni si riverseranno tra le vie dell’antico quartiere ebraico di Budapest. Ad attrarre turisti e curiosi il Festival ebraico d’estate della città, che si inaugura oggi e proseguirà fino al 2 settembre. L’appuntamento, organizzato dal Centro culturale e per il turismo della comunità ebraica della capitale ungherese, riscuote dal 1998 – anno della prima edizione – un interesse sempre maggiore: sono previste proiezioni cinematografiche, mostre d’arte di artisti locali e internazionali, fiere librarie, concerti di musica classica e musica Klezmer con l’esibizione della Budapest Klezmer Band e del Vujicsics Ensemble, oltre alla ormai tradizionale presenza delle sonorità gitane.
Da notare, la curiosa coincidenza di tempistiche perché a qualche migliaia di chilometri di distanza, nella suggestiva Trani, si apre quasi in contemporanea il sipario su Lech Lechà, la settimana di arte, cultura e letteratura con baricentro la Puglia ebraica che si concluderà sempre il prossimo 2 settembre.
Tornando alla rassegna ungherese, epicentro degli eventi sarà la splendida Grande sinagoga di via Dohány, dove tremila persone assisteranno al concerto inaugurale. Da qui si snoderanno, lungo le vie dell’antico quartiere ebraico della città, eventi e manifestazioni di livello internazionale con ospiti da tutto il mondo e un corposa rappresentanza da Israele, tra cui la pop star Ivri Lider, la compagnia teatrale Beer-Sheva e il cantautore David D’or. Grande interesse poi per il concerto che farà rivivere tra le mura della sinagoga di via Dohány il Mosé di Rossini, nella sua prima versione del 1818.
A chiudere il Festival un gala di beneficienza in favore dei bambini con gravi patologie. I fondi raccolti saranno devoluti all’Heim Pál Children’s Hospital, all’ospedale pediatrico di Tüzoltó Street attraverso la fondazione Together with Children with Leukaemia e al King Matthias Movement. Una parte dei ricavi del gala di beneficienza andranno anche all’Israel Sela Home, un’associazione gestita dalla comunità ebraica di Budapest che ha lo scopo di migliorare la vita di giovani e adulti con disabilità mentali e necessità particolari. Sono previsti anche eventi gastronomici per degustare specialità della tradizione culinaria ebraica
In una recente intervista, la direttrice del Festival Vera Vadas ha sottolineato come l’evento abbia anche un risvolto importante dal punto di vista del dialogo interreligioso. Tra gli esempi di questo intreccio, la mostra di arte contemporanea curata da József Schweitzer, rabbino capo emerito d’Ungheria in collaborazione tra gli altri con il vescovo luterano Tamas Fabiny e l’abate Asztrik Varszegi. “Gli artisti – ha affermato a Radio Vaticana Vera Vadas – vogliono dire che il pensiero ebraico-cristiano può rappresentare una base morale per un futuro migliore che riscriva le discriminazioni del passato, e sono convinti che valori fondamentali universali, come il rispetto per la vita, siano al di sopra di interessi individuali, sociali e politici”. Nell’esperienza decennale del festival, il cuore è ovviamente la cultura ebraica ma ampio spazio è stato dato ad altre realtà locali, dalla comunità gitana a quella musulmana, per una rassegna che vuole essere un’esperienza di condivisione tra culture e identità diverse.
Daniel Reichel
(25 agosto 2013)