Un anno per stare insieme
Torna Rosh HaShanah, tornano i giorni della Teshuvah, i giorni nei quali i nostri Battè Kneseth si riempiono oltre ogni limite di capienza, i giorni nei quali gioiamo nel ritrovare le persone che da tempo non vediamo, mentre la tristezza per la scomparsa di chi è mancato si stempera nella dolcezza del ricordo degli anni passati, nei quali si era ancora insieme. Insieme, è proprio questa la parola che riassume ciò che avviene in questi giorni. Un “insieme” che travalica i confini della casa, della famiglia, per essere un insieme fatto di gruppo, di collettività, di popolo. Anche se la Teshuvah deve essere individuale, essa si esprime al plurale proprio in nome di questa ottica collettiva. Ciò perché nessuno di noi è solo: ognuno di noi è garante per sé e per gli altri. Nella vita quotidiana troppo spesso questo senso di insieme si perde, restringendosi sempre più verso monadi isolate. Ciò per via dei ritmi della vita, del lavoro, dei problemi che il quotidiano impone a ognuno in maniera differenziata. Il mio augurio è che la sensazione di insieme che Rosh HaShanah ci porta sia chiaramente e fortemente percepibile da ognuno, ed i suoi effetti positivi proseguano per tutto l’anno che sta per cominciare.
Shanah tovah u-mevorekheth a tutti.
Elia Richetti, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana
(27 agosto 2013)