Nugae – Liste

matalon“Quarantasette gufi stupendi”, “34 cose che faranno sentire vecchia una ragazza degli anni ’90”, “Dieci esercizi per fare palestra col tuo gatto”. Perchè un numero impressionante di persone, che non ha nulla a che vedere con quello delle ragazze nostalgiche degli anni ’90, degli appassionati di civette, ma nemmeno dei possessori di gatti, ha l’irrefrenabile impulso di leggere articoli dai titoli del genere? Umberto Eco la butta sul filosofico, ‘la lista è l’origine della cultura, che vuole rendere l’infinito comprensibile’. SecondoMark O’ Connell, editorialista del New Yorker, che ha scritto “10 paragrafi sulle liste di cui hai bisogno nella tua vita adesso”, si tratta più semplicemente di pigrizia. Dell’autore, che attraverso l’elencazione se la cava facilmente senza troppo sforzo di analisi. E dei lettori dell’era di internet disinteressati a concentrarsi per più di 90 secondi, che con inerzia cliccano su qualcosa di cui da un lato identificano chiaramente i contenuti, ma dall’altro non li conoscono affatto (in fondo non sanno ancora quali magiche contorsioni col gatto verranno proposte). E in effetti compilare classifiche sembra diventato il modo privilegiato di comunicare. E non solo a capodanno, quando i giornali si sentono in dovere di pubblicare solo elenchi tipo “Il meglio (dell’inutilità) del 2012” o “Buoni propositi (irrealizzabili) per il 5774”, trasformandosi nella minor fonte d’ispirazione e intrattenimento che possa esistere. Perchè nel web proliferano siti fantastici tipo Ledieci, un archivio infinito di top 10, fra cui spiccano “I dieci accessori di un vero finto intellettuale” e “Le dieci altre cose che si possono fare con un cubo di Rubik”. La Pepsi ha creato come campagna pubblicitaria un sito che si chiama ListiClock,una pagina con una specie di cronometro con proposte di classifiche che scorrono per ogni, ora, minuto, secondo. E mentre queste ultime non si riescono nemmeno a leggere completamente (“20 foto mozzafiato di…”, “18 cose che probabilmente non…”), non si può fare a meno di deprimersi per quanto il tempo scorra inesorabile – e in tali nobili letture. Nemmeno l’ebraismo si sottrae: il Jewish Daily Forward non ha potuto ad esempio esimersi dallo svelare al mondo ‘La top 10 dei cani ebrei di tutti i tempi’ e le ’10 ragioni per cui Superman è davvero ebreo’. Una delle quali è ‘quando un nome finisce in ‘man’ chi lo porta è o ebreo, o un supereroe, o entrambi: incontestabile.

Francesca Matalon, studentessa di lettere antiche twitter @Matalon

(1 settembre 2013)