Qui Londra – Ritratto di famiglia

a family portraitHa solo 27 anni Amy Winehouse, cantautrice britannica di fama internazionale, quando il 23 luglio 2011 perde la vita nella sua casa al numero 30 di Camden Square. Le indagini svolte successivamente rivelano la presenza di alcool nel sangue cinque volte superiore al limite consentito per la guida. La morte, spiegheranno i medici, è stata causata da uno shock chiamato “stop and go”, cioè dall’assunzione di una massiccia dose di alcool dopo un lungo periodo di astinenza, così il suo nome entra tristemente nella lunga lista di artisti colpiti dalla cosiddetta ‘maledizione del 27’ poiché morti proprio a quell’età. A due anni dalla sua scomparsa, la famiglia della star giunta all’apice delle classifiche discografiche con l’album Back to black che le valse cinque Grammy Awards, tra i quali quello come best new artist e quello come disco dell’anno, meta che non era mai stata raggiunta da alcuna cantante inglese, una mostra londinese la ricorda.
Inaugurata il 3 luglio al Jewish Museum di Camden Town a Londra, a pochi isolati da dove l’artista abitava, e fortemente voluta da suo fratello Alex, “A family portrait” svela un’inedita versione della cantante mettendo in luce gli aspetti più intimi della vita di Amy attraverso l’esposizione di oggetti e testimonianze di tutta la sua vita: la sua prima chitarra, la sua collezione di dischi, i pass per i concerti, uno dei  cinque premi Grammy vinti nella sua breve ma splendente carriera, foto di famiglia inedite, i suoi libri (da Dostoevskij alle lettere tra Vladimir Nabokov ed Edmund Wilson), l’abito che indossò all’edizione 2008 del festival di Glastonbury;  oggetti che testimoniano la sua passione per la musica, la moda, la letteratura, la sua città e la sua famiglia. “Riva Winehouse (la moglie di suo fratello Alex) ci ha contattato l’anno scorso per offrirci un vestito in prestito per il Museo”, svela Elizabeth Selby curatrice della mostra. “Lei ed Alex – prosegue – sono poi venuti per un incontro e ci hanno proposto di fare qualcosa di più grande legandolo al trentesimo compleanno di Amy che sarebbe stato il 14 settembre di quest’anno. Abbiamo pensato che la famiglia doveva essere molto coinvolta nella mostra poiché questo avrebbe reso l’evento ancora più particolare”.
Curare la mostra dedicata ad Amy è stata un’occasione per la Selby di conoscere più intimamente l’artista di cui prima aveva sentito parlare solo sui rotocalch.i “Non sapevo molto di Amy prima di lavorare sulla mostra ed ora sento di conoscerla in un modo diverso. Prima di allora – conferma – conoscevo Amy solo attraverso le storie che si leggevano sulla stampa, che facevano di lei un ritratto molto unilaterale. Parlando con Alex e Riva ho imparato a conoscere una persona diversa con le sue passioni e i suoi interessi, il suo rapporto con il padre Mitch e con sua nonna Cinthya”.
Mentre la mostra continua ad attirare visitatori (nel primo mese oltre 7mila persone si sono recate a vederla,  con un incremento del 300 % sul numero dei visitatori abituali), ne è stata annunciata un’altra, anch’essa a Londra e nella stessa zona della attuale esposizione, Camden, anche se con caratteristiche piuttosto diverse: mentre la prima è basata specialmente su abiti, dischi e foto, la seconda ospiterà anche graffiti. La nuova esposizione, alla galleria d’arte Proud, è intitolata “Amy Winehouse: for you I was a flame” e si terrà dal 12 settembre al 6 ottobre. Ma queste non sono le uniche iniziative per ricordare Amy. Camden (il quartiere di Londra in cui Amy ha trascorso i primissimi anni della sua vita), per tutto il mese di settembre, ospiterà una serie di eventi all’interno del progetto “#Amys30”: tra questi una vendita di oggetti in edizione limitata su Camden High Street e un walking tour nei luoghi frequentati dall’artista, il 13 settembre è prevista un’esibizione musicale del presentatore Jon Snow e del cantautore David McAlmont e il 29 settembre un lancio col paracadute vedrà protagonista Janis Seaton, la madre della cantante. Tutto il ricavato del
“#Amys30” sarà devoluto alla Amy Winehouse Foundation istituita da Mitch Winehouse nel 2011, pochi mesi dopo la prematura scomparsa della cantante.

Lucilla Efrati

(9 settembre 2013)