Qui Mantova – Il clarinetto di Terezin
Terezin fu un campo di reclusione particolare. Un campo in cui gli ebrei – lì raccolti nell’attesa di essere trasferiti ad altri luoghi di sterminio – potevano andare a scuola, scrivere giornali ed ascoltare la musica. Prima però che Terezin divenisse un braccio del regime nazista, essa era una tranquillissima città-fortezza, con i suoi abitanti e le sue fabbriche. Fra d’esse ce n’era una che produceva strumenti musicali e che realizzò un clarinetto, che fu poi acquistato da un ebreo di Praga. Quest’ultimo divenne una delle innumerabili vittime delle deportazioni e si ritrovò proprio a Terezin, col suo clarinetto, che così face ritorno nel suo luogo d’origine.
Il musicista morì, il clarinetto rimase fra quelle mura e subì la rovina del tempo e dell’abbandono.
Quel clarinetto, ritrovato e restaurato, è tornato a suonare per la prima volta davanti al grande pubblico dell’ultima giornata di Mantova Festivaletteratura 2013 giunto per ascoltarlo, grazie al fiato di Gabriele Coen e incoraggiato dall’accompagnamento vocale di Enrico Fink.
La sua melodia porta ancora la voce di quel posto, di quegli anni e di quel dolore.
(9 settembre 2013)