Israele, l’Anp e il nodo degli aiuti
Ho letto con un certo sbigottimento l’intemerata di Stefano Jesurum su come Israele abbia negato le maschere anti gas agli arabi palestinesi. Ci sarebbe da far notare all’autore dell’articolo, e alla miope direzione che imprudentemente lo ha ospitato, che le aree controllate dall’Autoritá Palestinese sono fra i maggiori beneficiari pro capite al mondo di aiuti internazionali e che sotto gli accordi di Oslo, la leadership palestinese ha la piena responsabilità nel provvedere ai bisogno dei propri cittadini nell’area di sua pertinenza. A Gaza, Hamas importa materiale bandito dal blocco israeliano, dalle auto di lusso alle armi più sofisticate da usare contro gli ebrei. Inoltre, neppure i visitatori in Israele hanno ricevuto i kit anti-gas. Le maschere sono infatti soltanto per i cittadini israeliani. Chi accusa Israele ogni giorno di “occupazione” non venga a fare la morale allo stato ebraico. Sarebbe ipocrisia di cattivo gusto. Che i palestinesi chiedano le maschere anti gas ai loro patrocinatori, i ventidue regimi arabo-islamici che li tengono in ostaggio per fare la guerra contro Israele, fra molti di loro ci sono prolifici produttori di armi chimiche.
Giulio Meotti
(18 settembre 2013)