Periscopio – Testimone del tempo
Dopo un bagno di folla ricevuto al Festival del diritto di Piacenza, dove ha tenuto una conferenza, nella sezione “Testimoni del tempo”, sul tema “Diritto alla pace, diritti per la pace”, Gino Strada ha rilasciato a Rainews24, venerdì scorso, un’ispirata intervista, nella quale ha spiegato in poche parole quale sia l’origine di tutti i mali del mondo, e quale il possibile rimedio. I mali, ci ha detto, derivano dalla guerra, che è una cosa molto brutta, e basterebbe eliminarla per avere un modo di pace e di giustizia. Alla domanda dell’intervistatrice, se l’idea di eliminare la guerra non possa apparire utopistica, Strada ha risposto di no, sarebbe una cosa possibile, e rientrerebbe nello stesso interesse dell’umanità, perché la guerra, oltre che brutta, è anche dispendiosa, giacché le armi costano. Con i soli soldi spesi, per esempio, per l’attuale guerra in corso in Afghanistan, ci ha spiegato, sarebbe stato possibile realizzare in quel Paese un sistema sanitario così virtuoso che sarebbe possibile per tutti andare a farsi curare lì gratis, e bene. Ma invece, il mondo preferisce spendere i soldi per le armi e le bombe.
Che dire? A noi, veramente, queste idee non sembrano tanto innovative e originali, non degne di un “testimone del tempo”. Che la guerra sia brutta non ci sembra una grande scoperta, ci pareva che qualcuno lo avesse già detto prima, ma evidentemente ci siamo confusi. Pensavamo, inoltre, che eliminarla sia un tantino difficile, visto che in tanti ci provano, da tanto tempo. Al cinema, da ragazzi, inoltre, abbiamo imparato che non tutte le armi sono cattive: nei film western, per esempio, lo sceriffo usava la sua pistola a fin di bene contro i banditi. La sua colt era necessaria, guai se non ci fosse stata. Ma si trattava, ovviamente, solo di favole per bambini, Gino Strada insegna che la pistola dello sceriffo è almeno altrettanto pericolosa di quella dei cattivi. Allo stesso modo, è una frottola quella secondo cui le forze internazionali oggi presenti in Afghanistan vogliano liberare il Paese dai terroristi, come quelli delle Torre Gemelle. Chi crede a queste cose, continua a credere alle favole. Contro Bin Laden non bisognava mandare neanche un vigile urbano in pensione, perché “la guerra è brutta”. Ci sembrava anche, poi, che non sia proprio vero che la guerra sia sempre brutta, per tutti, perché tante guerre in corso sembrano non suscitare nessuna particolare riprovazione, neanche da parte di Gino Strada. Quella in Siria, per esempio. Per non parlare dei missili lanciati da Gaza contro Israele. E non tutte le armi sembrano essere così preoccupanti e dispendiose: la preparazione della bomba atomica da parte dell’Iran, per esempio, non sembra interessare troppo Strada, come anche l’atomica nordcoreana: il nostro non si chiede quante medicine si potrebbero comprare con quei soldi.
Ma non avevamo capito, forse, la cosa principale, ossia che la parola ‘guerra’ e la parola ‘armi’ significano una cosa soltanto, ossia “guerra e armi dell’Occidente”, e, in particolare, dell’America. Se l’America non si vede, la guerra non c’è, e le armi neanche.
Francesco Lucrezi, storico
(2 ottobre 2013)