Ticketless – Stoppini
Il tema della natura, scelto per la Giornata della cultura ebraica, mi ha fatto sentire in colpa. Da settimane ho perso di vista uno degli obiettivi che mi ero dato all’inizio, con i primi Ticketless: osservare gli interni delle case degli ebrei italiani. Quanto paesaggio, quanta natura nei quadri appesi alle pareti di queste case? Paesaggi alpini, vedute di mare, piazze d’Italia s’alternano a ritratti di Montefiore o di Mazzini. M’incuriosiscono anche gli oggetti, ad esempio la prevalenza delle lampade ad olio. Qui l’osmosi fra culture tocca per me il suo vertice: la lampada del sabato (o di Hanukkah) tende a convivere con quella lampada ad olio nota, non solo nella città che le ha fornito il nome, come la “fiorentina”. È diventata celebre, per la didascalia posta in calce ad uno dei suoi disegni, la sottile “fiorentina” di Carlo Michelstaedter: “La lampada si spegne per mancanza d’olio, io mi spensi per traboccante sovrabbondanza”. Al nord, in area veneta ma anche in Piemonte, prevale una bella forma circolare, a Roma la memoria fornita dalla lampada delle catacombe, in latino “Bilycnhis”, titolo fra l’altro di una rinomata rivista di studi religiosi cui collaborò anche Dante Lattes (riproduco qui di fianco il disegno di copertina del periodico) è assai viva ai nostri giorni.
Le lampade ad olio funzionano grazie agli stoppini. Olio e fibre di cotone ci riportano così al tema di partenza: la Natura. C’è olio e olio, c’è cotone e cotone. Il cotone dello stoppino assorbe l’olio per capillarità, ovvero l’olio tende ad “arrampicarsi” tra gli spazi vuoti tra le fibre di cotone. Questa risalita è molto lenta e dà tempo all’olio di scaldarsi ed essere quindi pronto ad essere consumato dalla fiamma. Ciascuno di noi, invecchiando, si porta dietro ricordi d’infanzia, spesso legati alla gestualità dei nonni. Ogni venerdì pomeriggio mia nonna intrecciava fili di cotone per costruire stoppini che non si spegnevano se non a tardissima notte. Avevo imparato l’arte ma non l’ho messa da parte. Quando per traboccante sovrabbondanza vado in crisi e mi perdo nelle mie insicurezze sconfinanti nella piromania, cerco di imitare la nonna senza possedere la tecnica difficile dell’intreccio. I miei stoppini faticano ad arrampicarsi e sarebbe stupido dare la colpa al cattivo cotone o al pessimo olio che si trovano in commercio e non invece alla mia inettitudine.
Alberto Cavaglion
(2 ottobre 2013)