Memoria – Il sacrificio dei carabinieri
Forze dell’ordine, ebrei italiani e romani. Insieme per ricordare, nel 70esimo anniversario, la deportazione di oltre 2mila carabineri verso i campi di sterminio in quello che fu il preludio al rastrellamento nazista del 16 ottobre.
Accanto al comandante generale dell’Arma Leonardo Gallitelli, tra gli altri, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, il presidente del Keren Kayemeth LeIsrael Italia Rafi Sassun e il presidente della consulta della kehillah romana Elvira Di Cave. L’appuntamento questa mattina alla caserma De Tommaso per una prima cerimonia condivisa che ha valore storico e che apre una nuova strada nel racconto e nella trasmissione della Memoria.
In ricordo di quella pagina oscura riscoperta grazie a un recente impegno storiografico il dono, da parte del KKL, di un ulivo alla memoria di chi, indossando la divisa, scelse di non piegarsi al ricatto di Salò e andò incontro alla morte a testa alta. “Piantare un albero – ha affermato Sassun – è uno dei gesti più belli per celebrare occasioni liete ma anche tristi, in onore o in memoria, in momenti privati e in cerimonie pubbliche. L’albero è il testimone che noi lasciamo alle prossime generazioni del nostro impegno”.
Dal presidente Pacifici un appello per la riscoperta, soprattutto nelle nuove generazioni, di un capitolo di storia lungamente condannato all’oblio. “Con questa cerimonia – ha spiegato – ricordiamo gli atti di eroismo di giusti che hanno riscattato l’onore dell’Italia”. In apertura la lettura del salmo 130 da parte del rav Di Segni.
(Nell’immagine il presidente UCEI Renzo Gattegna e il comandante Leonardo Gallitelli mentre depongono una corona commemorativa)
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(Nell’immagine il presidente UCEI Renzo Gattegna e il comandante Leonardo Gallitelli mentre depongono una corona commemorativa)